Tortoreto, la permeabilità e il ristagno dell’acqua: l’intervento

“Il mese di marzo come è avvenuto negli anni passati è soggetto ad abbondanti precipitazioni piovose, ad allagamenti e quindi è bene occuparsi dei vari fossi e cavate che da Tortoreto Alto attraversano il centro abitato di Tortoreto Lido e sfociano in mare.

 

Invece vediamo sull’arenile grossi tubi neri in plastica ancora da sistemare, vediamo acqua stagnante e putrida nei canali di scolo e della sabbia che ostruisce il deflusso verso il mare. Vediamo nelle cavate a ovest della ferrovia ristagnare l’acqua piovana, di colore verde per le alghe con tutti i problemi igienici, la proliferazione di zanzare e altre problematiche che ne derivano. IL problema più grande è la permeabilità dei terreni in maggior parte cementificati da strade e palazzi e l’acqua piovana crea allagamenti la dove non riesce a defluire. Nelle costruzioni, nelle strade e nelle piazze bisogna lasciare quanto più possibile del terreno permeabile.

Un altro problema è l’agricoltura che pratica delle arature profonde nel terreno esponendolo ad erosioni ed a scarsa permeabilità così l’acqua piovana scivola via. Bisogna ridurre l’uso dell’aratro in agricoltura, ci sono altri sistemi , come l’uso del ripper (attrezzo con grossi denti che non ribalta il terreno), la tranciatrice al posto della fresatrice. L’agricoltura per millenni ha utilizzato piante erbacee come l’erba medica, l’erba lupina, il trifoglio, ecc. come rotazione alle coltivazioni di grano, orzo, granoturco e con la pratica del sovescio si garantiva anche la lavorazione e la concimazione del terreno. La presenza di molti alberi poi frena la violenza delle piogge, con le radici assorbe l’acqua piovana, trattiene il terreno e ricrea l’habitat naturale di vita di tutte le specie viventi”. (Michele Ferrante)

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