Torano Nuovo. Alla Regione il Pd deve candidare Dino Pepe, sindaco uscente di Torano Nuovo. Puntano i piedi i segretari dei Democratici della Val Vibrata (spalleggiati dal consigliere regionale Peppino Di Luca), che a sostegno dell’opzione Pepe, alla luce del ragionamento in atto sulle possibili candidature, hanno scritto una lettera ( un vero e proprio documento politico) ai vertici provinciali del partito (segretario e presidente).
A far testo, in questo frangente, infatti, sembrano i criteri che potrebbero essere seguiti per comporre la lista provinciale del Pd per le regionali. Criteri che potrebbero penalizzare la Val Vibrata. ” Crediamo che nella definizione delle candidature”, scrivono i firmatari della petizione, ” siano quelli che mettano in campo i personaggi più rappresentativi dei vari territori. Pertanto se queste sono ancora le coordinate politiche di riferimento, riteniamo non solo utile ma necessaria la presenza in lista di Dino Pepe, attraverso la sua esperienza e la competenza ella realizzazione del programma amministrativo”.
In effetti, nella definizione della squadra che si candida alla Regione, il Pd potrebbe decidere di seguire una strada che, secondo i firmatari della lettera, produrrebbe una abnorme concentrazione in alcune aree a discapito della Vibrata. Nel documento, si ribadisce la volontà, chiara, di lottare affinchè passi una scelta ritenuta sbagliata, quella di non candidare Dino Pepe. Nel contesto della stessa nota, i segretari del Pd ricordano quella che è la situazione in vallata, dal punto di vista economico, occupazionale e politico e la valenza di poter avere un rappresentante del comprensorio, sia nella competizione che nella futura assemblea regionale.
Non si è fatta attendere la risposta, in alcuni passaggi anche piccata, da parte della segreteria provinciale del Democratici al cospetto della presa di posizione dei segretari della Val Vibrata.
“Stupisce la rivendicazione, espressa da parte di alcuni esponenti vibratiani”, si legge, “immediatamente dopo che il criterio proposto per la scelta dei candidati è stato votato all’unanimità dal Coordinamento Provinciale, di cui alcuni di loro fanno parte. Stupisce ulteriormente, che vengano dati per designati nomi e persone sui quali non si è ancora discusso, o che, peggio ancora, venga data per certa l’assenza di rappresentanza in Val Vibrata.
Diventa poi, addirittura risibile, che la critica al principio venga mossa da chi in passato ne ha beneficiato. Ci piacerebbe chiedere al consigliere regionale uscente (il riferimento è a Peppino Di Luca, ndr), come mai 5 anni e mezzo fa, le decisioni degli organi di partito potevano essere prevalenti rispetto alle istanze territoriali ed oggi invece assistiamo ad un ribaltamento del concetto. Il modus operandi condiviso in coordinamento è teso a coinvolgere tutte le anime di un partito, uscito profondamente rinnovato dall’ultima fase congressuale, svoltasi appena qualche mese fa ed ha dunque l’unico scopo di condividere in maniera intelligente il raggiungimento dell’obiettivo di una lista forte e competitiva. Il modo più semplice ed immediato per raggiungere le istanze dei territori, delle competenze e del consenso, necessari per la composizione di una lista vincente è stato ritenuto quello di sondare le rappresentanze emerse nella direzione provinciale, la quale responsabilmente ha condiviso la linea e sta producendo in questi giorni la discussione necessaria per addivenire ad una lista fatta con criterio ed intelligenza.
Non si tratta di mere indicazioni di nominativi di parte, quanto di un necessario raccordo di cui un partito radicato come il nostro non può non tenere conto. Ci sembra, piuttosto, che coloro che hanno voluto sollevare questa polemica lo abbiano fatto artatamente, utilizzando un falso problema, per produrre documenti partigiani che non appartengono a questa classe dirigente. La segreteria provinciale più volte ha incontrato i circoli vibratiani, da parte dei quali non è mai emersa un’indicazione basata su un singolo nome, come è stato fatto in questa occasione. Non è accettabile che sia un consigliere, che pure tanta parte ha nei fallimenti elettorali della sua zona di provenienza, ad imporre un nominativo, mascherandosi dietro presunti criteri territoriali, per giunta non condivisi da tutti.
Possiamo rassicurare che la Val Vibrata esprimerà la propria rappresentanza attraverso la valutazione coordinata di una candidatura forte e riconoscibile e ci piacerebbe essere rassicurati sul fatto che l’impegno nei suoi confronti sia lo stesso che la Segreteria sta profondendo nei confronti di questo territorio”.