Roseto. Si è tenuta, questa mattina, al Comune a Roseto la conferenza stampa fortemente voluta dal primo cittadino, Enio Pavone, per fare chiarezza, una volta per tutte, sulla situazione delle multe di cui si è tanto parlato e discusso, nelle ultime settimane, in città.
Il sindaco, che ha aperto la Sala Giunta ai tanti cittadini accorsi che hanno potuto così partecipare attivamente alla conferenza stampa, cosa mai avvenuta in precedenza, ha voluto innanzitutto chiarire che, si è deciso di attendere qualche giorno per rilasciare dichiarazioni sulla questione, solo ed esclusivamente per comprendere al meglio i vari aspetti di questa vicenda e poter così fornire risposte chiare ed esaustive alla cittadinanza.
Il primo cittadino ha poi voluto precisare una cosa: che né lui, né nessun altro membro della Giunta ha mai dato mandato al comandante della Polizia Municipale di Roseto, Tarcisio Cava, di elevare sanzioni, né tanto meno è stato dato l’input di “fare cassa” con le multe. Il comandante, nella piena autonomia delle proprie funzioni, ha svolto quindi le proprie mansioni.
“Per quanto concerne questa amministrazione siamo convinti che le regole vadano rispettate, ma per quanto possibile abbiamo sempre cercato di prevenire, informando la cittadinanza sull’inasprimento di sanzioni e controlli, come fatto di recente per l’abbandono della spazzatura, piuttosto che sanzionare e basta – ha puntualizzato il sindaco Pavone – Il comandante della Polizia Municipale, Tarcisio Cava, con nota del 18 gennaio 2014, pervenutami nella mattina del 20 gennaio 2014, ha comunicato le proprie dimissioni dalla qualifica di comandante della Polizia Municipale adducendo motivazioni personali”.
Il sindaco ha quindi accettato le dimissioni di Tarcisio Cava da comandante (resterà però nel corpo della Municipale) e nominato comandante pro-tempore della Polizia Municipale di Roseto il vice-comandante Berardo D’Emilio.
Andando nello specifico il primo cittadino ha fornito i dati delle sanzioni elevate dal 10 ottobre 2013 al 12 dicembre 2013. Le violazione emesse ai sensi del Codice della Strada sono state 1.262. Di queste 137 riguardano l’art. 41 c. 11 e art. 146 c. 3 ATTRAVERSAMENTO CON LUCE ROSSA; 132 riguardano l’art. 173 c. 2 e c. 3/B USO DI RADIOTELEFONO O CUFFIE SONORE; 989 l’art. 172 c.l. e c. 10 MANCATO USO DELLE CINTURE DAL CONDUCENTE. Di queste, alla data del 30 gennaio 2014, ne sono state spedite 230, 53 risultano pagate, mentre 74 verbali sono da annullare in autotutela per errori di caricamento (DIREZIONI DI MARCIA MANCANTE; ARTICOLO NON AGGIORNATO IN BASE ALLA L. n. 98/2013, riduzione 30% entro 5 giorni).
Durante la conferenza stampa il primo cittadino ha spiegato ai rosetani accorsi che, per quanto concerne le sanzioni, in base alla legge n. 241/90 sul procedimento amministrativo, e nello specifico l’articolo 22 della suddetta legge, intitolato “diritto di accesso ai documenti amministrativi”, hanno diritto a visionare i documenti in possesso della P.A. ed estrarne copia. Le richieste di accesso agli atti, in questo caso, debbono essere istruite dal Comandante della Polizia Municipale. Contro le sanzioni amministrative pecuniarie applicate nei casi di violazione del Codice della Strada, è possibile presentare ricorso. “A tal proposito Cava – ha confermato il sindaco – sarà richiamato dalle ferie per istruire la pratica di accesso agli atti”.
E’ stato poi spiegato, ai cittadini che chiedevono chiarimenti, che il ricorso può essere presentato quando la multa è illegittima, viziata o in altre situazioni in cui la persona ritiene che il pagamento della sanzione non sia giusto. I ricorsi possono essere di tre tipi: i cosiddetti ricorsi in autotutela, cioè quelli rivolti all’Ente che ha applicato la multa affinché la annulli (in questo caso, a farlo, deve essere il comandante e non il sindaco); quelli davanti al Prefetto e quelli davanti al Giudice di Pace (come stabilito dalla legge).
“Ho letto e ho sentito tante inesattezze, negli ultimi giorni, a proposito di questa vicenda e non ho gradito gli attacchi, spesso strumentali, contro la Polizia Municipale che svolge invece, con grande impegno, il proprio lavoro, malgrado al momento siano sono 16 gli agenti in organico, di cui appena 12 operativi – ha sottolineato Pavone – a tal proposito rigetto tutte le accuse mosse dall’opposizione che, evidentemente, ha voluto strumentalizzare, a fini politici, questa vicenda”.
“E’ falso dire che questa amministrazione ha detto al Comandante o ai Vigili di fare multe per “fare cassa” – ha voluto spiegare l’assessore Alessandro Recchiuti – se oggi il Partito Democratico dichiara, mediante comunicato stampa, che abbiamo avuto certi comportamenti nei confronti della Polizia Municipale forse mi viene da pensare che in passato fosse una prassi consolidata da loro”.