Teramo. La Cgil chiede chiarezza sulla situazione che attanaglia l’istituto di credito Tercas dopo il commissariamento e l’arresto dell’ex direttore generale Antonio Di Matteo per presunte operazioni sospette, finite poi sotto la lente di ingrandimento della magistratura romana.
La Cigl Abruzzo e quella di Teramo tuonano con i rispettivi rappresentanti (Francesco Trivelli, Alberto Di Dario e Mauro D’Ignazio), ponendo una serie di domande al commissario straordinario Riccardo Sora.
«A pagare solo i dipendenti». La prima domanda riguarda il quesito su cui, forse, più di ogni altro ci si interroga. «Perché il management è rimasto lo stesso di quello presente sotto la gestione Di Matteo? – affermano – Vogliamo chiarezza, che non vuol dire non voler il bene della banca, ma comunque quello del territorio. I dipendenti sono stati lasciati soli, a pagare sono sempre gli ultimi, mentre il management è rimasto lo stesso. Nel mese di settembre è stato fatto uno straordinario di 1500 ore che equivale al lavoro di dieci persone. Allora perché si taglia il personale? E perché, nell’ultimo periodo, si è preferito avere rapporti solo con Intercredit, piuttosto che proseguire anche con Mutualcredit come si faceva in precedenza?»
Il territorio. «Abbiamo rilevato una ripresa, le imprese che aprono sono in numero maggiore rispetto a quelle che chiudono – continuano – per questo c’è bisogno che la Tercas sia pronta a recepire questi segnali positivi e dare così sostegno alle aziende e al territorio. In questo momento manca anche il dialogo, noi chiediamo chiarezza sulle operazioni fatte e le prospettive future. L’istituto deve essere al più presto normalizzato e deve essere velocizzata l’acquisizione della Popolare di Bari».