«Cinque anni di Brucchi? Un disastro». Il Partito Democratico controbatte al bilancio del sindaco

Teramo. Il Partito Democratico risponde colpo su colpo alla conferenza di fine anno (o meglio, di inizio), nella quale il sindaco Maurizio Brucchi aveva tracciato un bilancio positivo dell’amministrazione della sua giunta, avendo centrato sette punti su dieci degli obiettivi fissati in campagna elettorale.

«In verità i risultati sono stati fallimentari – esordisce Gianguido D’Alberto – Brucchi ha chiesto ai cittadini di fare dei sacrifici, ma si è dimostrato incapace di differenziare i meriti dei suoi dirigenti per l’assegnazione degli incentivi. Questa è una giunta che non ha credibilità quando chiede ai cittadini di pagare di più. Ha detto anche che eliminerà la figura del direttore generale, in verità è la legge che glielo impone. Le frazioni – continua D’Alberto – sono in completo abbandono, il Lotto Zero non è un’opera di questa amministrazione ma dell’Anas, così come l’apertura della farmacia comunale a Colleatterato è stata fortemente voluta dai cittadini, mentre la giunta Brucchi voleva aprirla altrove».

Manola Di Paquale parte da alcuni dichiarazioni degli anni scorsi del primo cittadino: «Ha detto che il 2011 sarebbe stato l’anno delle manutenzioni, mentre solo adesso verranno realizzati i cosiddetti “asfalti elettorali” per 500mila euro. Aveva detto che la tassazione non sarebbe aumentata, che nel 2012 ci sarebbe stata la rivoluzione copernicana. Tutte le tassazioni, invece, sono al massimo. Prendiamo il costo dei rifiuti: avrebbe potuto abbassarlo nel primo anno del suo mandato con una gara pubblica. Non lo ha fatto e promette di farlo nel 2014».

Valdo Di Bonanventura denuncia invece la mancata pianificazione urbana: «L’ex manicomio è ancora abbandonato, così come i terremotati di Porta Romana aspettano ancora un risarcimento per i danni subiti – spiega – Vogliamo parlare degli spazi verdi? Sono in abbandono e il parco fluviale è ormai interrotto in tre punti. Il ponte crollato poi nella zone di ponte San Ferdinando è rimasto così da luglio. Brucchi ha preferito assumere 14 nuovi amministrativi piuttosto che operai che si dessero da fare per il territorio».

«Gli eventi culturali sono ormai occasionali a Teramo – afferma invece Siriano Cordoni – Non c’è un filo conduttore. Il Polo Scolastico non è mai stato realizzato, anzi, a Teramo è esplosa l’unica scuola in Italia (Piano d’Accio; ndg). Ringrazio il Rettore Luciano D’Amico, che guida la politica locale con proposte che, l’amministrazione, dovrebbe valutare se congrue per la città».

A parlare anche Sandro Santacroce: «A Teramo si fa solo politica degli annunci. Chiediamo le dimissioni del Nif, che ha valutato in maniera positiva l’operato dei dirigenti comunali». Anche Maurizio Verna e Alberto Melarangelo hanno criticato alcuni aspetti dell’operato della maggioranza. Bocche cucite, invece, sul nome del candidato sindaco. «Vi stupiremo», si lascia scappare Verna.

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