Atri. Ce n’è voluto di tempo, ma alla fine anche il Comune di Atri ha approvato il suo bilancio di previsione 2013.
Un’approvazione che arriva con due settimane di ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge (la scadenza era fissata al 30 novembre) e che, nel frattempo, ha visto emergere una serie di errori riscontrati, come le due delibere su Regolamento di contabilità e la Tares, portate all’attenzione del Consiglio senza i necessari pareri di legge.
Alla fine, però, la missione può dirsi compiuta. Certo, quello approvato nella cittadina ducale non è certo un bilancio che soddisfa tutti. La capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, Chiara Di Nardo Di Maio, lo definisce ad esempio, un “certificato di morte della città ducale” e, insieme agli altri consiglieri del Partito Democratico, rileva che “più che di un bilancio di previsione si è trattato di un rendiconto delle spese sostenute”.
“Ecco perché” aggiungono “abbiamo ritenuto inutile presentare emendamenti”.
C’è da dire che, sempre secondo i democratici atriani, si tratta di un bilancio “preciso sotto il piano ragionieristico ma privo di progettualità. Non basta far
tornare i conti quando in ballo c’è la qualità della vita dei cittadini. Gli zero sugli investimenti pesano come macigni sul futuro prossimo della nostra comunità. Di fronte alla crisi del settore industriale e al declino di Atri come città di servizi immaginavamo che la giunta Astolfi avesse predisposto investimenti e piani strategici per lo sviluppo del turismo, l’unica risorsa
rimasta. Invece nella relazione previsionale non è stato predisposto un solo euro per l’unico settore in grado di rilanciare l’economia della nostra comunità”.
Un quadro “desolante” lo definiscono ancora “aggravato dall’impossibilità di contrarre mutui, perché le potenzialità di investimento dell’ente sono state prosciugate. Uno degli atti fondamentali della vita amministrativa di un Comune è stato presentato privo di prospettiva e senza un’idea di cosa debba essere o possa divenire la nostra Atri”.
Infine, quella che i consiglieri di opposizione definiscono la “perla finale”.
“Vi è stato un palese errore di verbalizzazione nella dichiarazione di voto del gruppo, relativa al precedente Consiglio Comunale: riteniamo l’incidente molto grave, non per il fatto in sé, ma in nome del necessario rapporto di fiducia che vi deve essere tra le Istituzioni”.