È il commento del segretario de La Destra di Atri, Roberto Marchione, il quale ricorda che “il 27 giugno 2012, chiesi al Comandante della Polizia Municipale di Atri di ritirare il permesso speciale di sosta concesso al sindaco Gabriele Astolfi, in quanto lo utilizzava a sproposito senza reali emergenze e necessità e, per tutta risposta, nel successivo Consiglio Comunale il Sindaco mi ha appellato come “dissociato dalla realtà”, in parole povere mi ha dato del malato mentale; nella mia magnanimità, che ha un limite, non l’ho querelato per diffamazione, ma Astolfi sembra non abbia capito la lezione e ha continuato a perpetrare il suo comportamento, tra l’altro purtroppo prontamente imitato da altri membri della sua giunta come testimoniano diverse foto, comportamenti deprecabili per qualsiasi cittadino e ancor di più per Amministratori e Governanti che dovrebbero invece dare il buon esempio”.
Secondo Marchione “stavolta il sindaco Astolfi ha superato se stesso e quindi non posso più tollerare, ho sopportato anche troppo; durante il Consiglio Comunale dello scorso venerdì 29 novembre terminato intorno alle 21:15 e durante la sua successiva cena in un ristorante del centro protrattasi fino intorno alla mezzanotte come riferitomi da diversi cittadini che lo hanno avvistato, il sindaco ha avuto la malsana e abominevole idea di lasciare la propria auto parcheggiata in un posto riservato a persone diversamente abili, grave gesto di inciviltà, e non ho potuto esimermi dal fargli notare quest’ennesimo abuso e mancanza di rispetto, fotografando l’auto alle 23:45. Per tutta risposta il sindaco, invece che fare ammenda e chiedere come minimo scusa, ha preferito rispondere in maniera piccata mentendo alla cittadinanza, pur di tentare un’assurda quanto fuori luogo autogiustificazione. Astolfi ha dichiarato che (citando le sue parole) i posti-auto erano necessariamente riservati al Centro Operativo Comunale per le emergenze, agli operatori e a lui stesso come capo della Protezione Civile, visto lo stato di emergenza finito sabato e che per la montagna di neve esistente non era possibile parcheggiarvi se non nei pressi ad uso di chi doveva far fronte alle emergenze. Solo menzogne che peggiorano la sua posizione, in realtà durante l’emergenza il COC era aperto ogni giorno solo fino alle ore 21 ed è stato chiuso definitivamente alle ore 13 di venerdì 29 novembre (e quindi quando ha parcheggiato in divieto di sosta il servizio era già disattivato) e soprattutto per riservare parcheggi ad uso particolare c’è bisogno di ordinanze, che però non sono presenti sull’Albo Pretorio del Comune di Atri, così come misteriosamente è scomparsa la comunicazione di chiusura definitiva del COC, come mai? Mi auguro sia un disguido e non un tentativo di nascondere la verità su quando è stato disattivato il COC, comunque ho fatto in tempo a salvare una copia della schermata che allego per la visione di tutti e chi ha fatto l’operazione si è dimenticato di cancellare anche l’annuncio su facebook; inoltre dalla foto si nota chiaramente che il parcheggio per disabili era completamente libero dalla neve, presente invece ai lati, nessuno doveva permettersi di utilizzarlo abusandone e togliendo un diritto a qualche disabile che magari si sarà visto costretto a fare diversa strada in più a piedi per colpa del sindaco Astolfi. Astolfi prosegue dichiarando di essere stato il sindaco che più ha fatto per i disabili ma non ritengo questo corrispondente a realtà dato che, tra le altre cose, per realizzare gli scivoli sui marciapiedi c’è stato bisogno di un intervento dell’opposizione in Consiglio Comunale (e in particolare dell’ex Consigliere Giuseppe Forcella), prima di veder realizzato lo scivolo all’interno del cimitero di Atri una madre disperata ha dovuto pregare per anni l’amministrazione e, infine, nei nuovi locali destinati agli sportelli comunali non vi è traccia di scivoli per disabili. Il sindaco chiude la sua dichiarazione dicendo che forse avrei fatto meglio ad aiutare spalando un po’ di neve e, a prescindere dalla infelicità della frase rivolta da un Sindaco a un cittadino, rispondo dicendo che lui non può sapere in che modo io mi sia adoperato privatamente, io preferisco agire anziché mettermi in mostra, lui invece evidentemente preferisce mettere in mostra i suoi doveri e l’ordinaria amministrazione come fossero una sua opera sovrumana piuttosto che fare veramente tutto il necessario per fronteggiare le varie situazioni; infatti, rimanendo a questa emergenza neve, c’è da dire che onestamente si è fatto meglio degli anni passati, ma altrettanto onestamente c’è da dire che la nevicata è stata sì abbondante ma non come quelle passate e tante sono state le mancanze, dalla mancata rimozione di tutti i rami e gli alberi dalla sede stradale che ha provocato gravi problemi e rischi per l’incolumità quando tre giorni dopo è arrivato l’alluvione fino al ritardo della prima pulizia di strade non principali (ma non proprio sperdute…) e del piazzale di deposito ARPA, che ha tolto a molta gente la possibilità di andare a lavorare per l’impossibilità di utilizzare i mezzi pubblici, senza dimenticare il non aver fatto l’Ordinanza per l’obbligo dell’uso di pneumatici da neve. Astolfi – conclude il segretario de La Destra – se vuole continui a offendere me ma non tocchi i diversamente abili, si vergogni e si dimetta, è l’unico gesto che dopo tale situazione sarebbe civile, io nel frattempo ripeterò al Comandante della Polizia Municipale la richiesta di ritiro del suo permesso speciale di sosta”.