Teramo. Teramo ha tanto da imparare da Aldo Bozzi. Teramo 3.0 esalta la figura del nipote dell’omonimo liberale protagonista della Resistenza, colui che, nel novembre 2009, in qualità di semplice cittadino, ha citato il Governo davanti al Tribunale di Milano per dimostrare la lesione incostituzionale del proprio diritto di voto e ha portato di fatto alla dichiarazione di incostituzionalità del “Porcellum” da parte della Corte Costituzionale.
“In Abruzzo e a Teramo abbiamo tanto da imparare da Aldo Bozzi – scrive Teramo 3.0 – Riprendiamo nelle nostre mani il potere che ci affida la Costituzione, cacciamo gli impostori, denunciamo in ogni sede gli imbrogli, le omissioni, le reticenze, le illegittimità di ogni sorta che si annidano a tutti i livelli. Pretendiamo ciò che ci spetta, esigiamo i documenti, la trasparenza, l’adempimento sollecito di ogni azione cui abbiamo diritto. Trattiamo i politici come meritano di essere trattati, cioè come nostri dipendenti che vanno licenziati quando sono incapaci di svolgere correttamente il mandato che gli abbiamo affidato”. La soluzione per evitare il declino della città, secondo Teramo 3.0, “non può risiedere nei politici che ci hanno guidati verso il tramonto, nei Berlusconi, nei Chiodi, nei Tancredi e nei Gatti che dal 1999 guidano il tramonto di Teramo e dell’Abruzzo. Politici che in 15 anni consecutivi di potere hanno dato prova della loro incapacità ad ogni livello e che oggi rappresentano i rigurgiti passatisti di chi è ancora convinto che si esca dalla crisi con la restaurazione del passato”.