Teramo. E alla fine Filippo D’Agostino tornò a mettere i puntini sulle i. Dopo le dimissioni del 50% dei consiglieri comunali a Pineto (e quelle dello stesso assessore D’Agostino), presa di posizione che ha portato alla sfiducia del sindaco Luciano Monticelli, il “traditore” (come lo ha definito Monticelli) ha spiegato le motivazioni del suo gesto.
“Sono molteplici, ma in primis mi sono sentito di anteporre l’interesse di Pineto e dei pinetesi a quelli del sindaco – racconta l’assessore dell’UDC – La polemica sul bilancio comunale? Era di creta, con aumenti fino al 200%, preparato ad hoc per la campagna di candidatura regionale del nostro sindaco. Non è stata una decisione dell’ultimo minuto, ma figlia di situazioni pregresse, come quella del mercato rionale, dove sono stato scavalcato nelle mie competenze dal consigliere Enzo Nardi”. A rincarare la dose ci pensa Alfonso Di Sabatino Martina, segretario provinciale dell’UDC: “Penso che siano ormai chiari i motivi per cui abbiamo staccato la spina – spiega – Mi spiace che il sindaco abbia utilizzato l’UDC per la sua campagna regionale e, da oggi in poi, se ha qualcosa da dire a Filippo D’Agostino, dovrà prima parlarne con me. E’ grazie a noi che ha governato, considerato che ha estromesso tutti i partiti di maggioranza. Monticelli è una “distorsione”, ha atteggiamenti di onnipotenza e tracotanza. Non tutto quello che ha fatto però è stato negativo, perché siamo stati al suo fianco, ma per il futuro mi auguro che usi dei toni più civili e si concentri sulla sua campagna regionale”.