Alba Adriatica. Chi dice la verità? La domanda è lecita perchè nell’era della comunicazione e del confronto virtuale (che ha in parte soppiantato quello pubblico) e dunque visibile a tutti, c’è sempre un prezzo da pagare e qualcosa non torna.
Di cosa parliamo? Semplice: degli scarichi fognari ad Alba Adriatica, che hanno rappresentato l’effetto collaterale dell’estate degli inquinamenti del mare. Ora si cercano le cause ed è anche scontato che si faccia. Sull’origine delle stesse però qualche diversità di veduta emerge. Tanto più grande se questa visione diversa nasce tra due componenti della stessa maggioranza, eletti nelle ultime elezioni e che in momenti diversi hanno ricoperto lo stesso incarico, ossia consigliere con delega al settore manutentivo. I due sono Marco Tribuiani, attuale delegato al settore, e Marcello Paoletti, che ricopriva analogo incarico nella passa consiliatura. L’anfetatto nasce dai recenti controlli, commissionati dall’amministrazione civica, sugli scarichi fognari. Nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale , Tribuiani, nel rispondere alle domande delle opposizioni, ha fornito un dato allarmante: il 40% delle abitazioni di Alba Adriatica non avrebbe un regolare allaccio alla linea fognaria. Affermazione forte, sicuramente corroborata da dati concreti, che è stata ripresa dagli organi di informazione. L’articolo postato su Fb ha generato anche una discussione e uno dei commenti più coloriti è stato proprio quello del consigliere Paoletti, che ha bollato la dichiarazione come una forzatura ” e che prima di dare informazioni bisogna essere sicuri”. Da quì si è prodotta una lunga discussione, che ha interessato anche altri politici cittadini. Il tutto in attesa che le verifiche in corso facciano chiarezza sul problema principale: ossia gli scarichi a mare. Poi sul tavolo ci sono sempre i mal di pancia del consigliere Paoletti, eletto in maggioranza, ma finito ai margini della compagine di governo (nelle situazioni e nel coinvolgimento), ma questa è un’altra storia, ancora tutta da scrivere.
Tribuani: “chi strumentalizza le mie parole non vuole risolvere il problema”. Qualche giorno fa, in Consiglio Comunale, nell’intervenire nel dibattito sul tema dell’inquinamento, del funzionamento del depuratore e dei carichi inquinanti derivanti dai Comuni attraversati dall’asta fluviale del Vibrata, ho avuto modo di esprimere un concetto che, come purtroppo spesso accade in una realtà politica gravemente – questa sì – inquinata da una inevitabile tendenza alla strumentalizzazione, è stato volutamente frainteso e, oggi, usato ad arte per farmi dire quello che mai ho detto o voluto dire .Giova ribadirlo. Ho detto, e lo ripeto, che prima ancora di iniziare un’azione di verifica e controllo della portata inquinante di altre realtà comunali, che va comunque esperita in tempi brevissimi, dobbiamo provvedere all’accertamento della reale portata del nostro eventuale carico inquinante. Come dire: guardiamo in casa nostra, prima di guardare in casa d’altri. Il che, ovviamente, non significa che non si voglia guardare in casa d’altri. Anzi. Ho aggiunto poi, parlando appunto di casa nostra, come uno dei problemi esistenti ad Alba sia quello della commistione esistente tra acque bianche e acque nere, che non è solo relativa all’intuibile difficoltà creata alle condotte di acque bianche dall’afflusso di scarichi fognanti, ma anche, paradossalmente, anche dall’immissione di acque bianche nelle fognature perché, specie nei periodi di pioggia copiosa, il depuratore riceve carichi di difficile trattamento.Così dicendo, ho spiegato come io creda che, per quella che è la mia conoscenza (e che ovviamente è frutto di percezioni empiriche) almeno il 40% delle abitazioni albensi soffre problemi legati alle commistioni tra le due condotte. Nell’uno e nell’altro senso. Questo ho detto, per sottolineare – e lo ridabisco – l’urgenza di una verifica approfondita, quale quella avviata dal mio Sindaco ,Tonia Piccioni ,che ha tenuto a precisare “ adesso si riparte dal punto zero “.Ho parlato nell’interesse di Alba. Chiunque abbia frainteso ad arte le mie parole e stia cercando di usarle per accreditare altre verità, non vuole il bene di Alba e, soprattutto, non vuole risolvere il problema.