Teramo. Non accenna a placarsi la polemica che ruota attorno al reparto di Urologia del Mazzini di Teramo e al suo primario, Carlo Vicentini.
Dopo la singolare forma di protesta degli specializzandi, che si sono spogliati del camice ed hanno abbandonato il reparto, sulla questione interviene anche il segretario provinciale del Pd, Robert Verrocchio, il quale chiede l’intervento urgente di colui che, in tutto questo, è considerato il “grande assente”: il Commissario alla Sanità, nonché presidente della Regione, Gianni Chiodi.
“È indegno che uno dei migliori urologi d’Italia sia bloccato da una guerra portata avanti dalla Asl che sa tanto di personale” commenta Verrocchio “ed è inaccettabile che a rimetterci siano sempre e solo i pazienti. Chiodi, che è la massima autorità istituzionale abruzzese in materia di sanità, ha il dovere di intervenire e mettere fine ad una vicenda che se non fosse drammatica sarebbe assurda. Quello che sta avvenendo è un danno tremendo alla nostra sanità, e sarò curioso di vedere i dati 2013 della mobilità passiva di Urologia dopo queste decisioni di Varrassi. I fatti sono chiari: la Asl ha deciso di andare in guerra contro alcuni tra i migliori medici che avevamo in provincia. Siamo all’assurdo, e voglio ricordare che lo stesso Tar Abruzzo aveva parlato di ‘elevati standard di professionalità’ a proposito del prof. Vicentini. Non solo non si cerca di trattenere questi professionisti in tutti i modi, ma si spendono soldi per riuscire ad allontanarli. Credo che il compito di Chiodi sia quello di far tornare la nostra sanità sui binari giusti, e non quello di elargire le sue pillole di saggezza su Facebook o di parlare di sanità solo per tagliare nastri o per dire al governo che ha fatto i compiti a casa. Venga piuttosto a Teramo e risponda ai teramani”. Nel frattempo, il caos si è “impossessato” del reparto di Urologia: molti pazienti sono stati rispediti nelle loro stanze dalle sale operatorie, mentre sul fronte della società civile, si prospetta un nuovo sciopero della fame, guidato dal blogger Giancarlo Falconi e dal Comitato “Varrassi sLoggia”.