Continua, quindi, la questione della “spiaggia per cani”, prima istituita tra le polemiche, poi revocata tra altrettante polemiche ed ora “passata” ai quartieri che dovranno esprimere una opinione, comunque non vincolante per l’amministrazione. In merito Giusy Branella, delegata del Quartiere paese e veterinaria che in passato ha gestito Unica Beach, ha scritto una nota spiegando “a seguito della prima riunione del Gruppo di lavoro Politiche Sociali del Comitato di Quartiere Paese, svoltasi ieri sera a partire dalle ore 21:00 nel loggiato sotto-belvedere in Giulianova, si apre nella nostra Città un grande dibattito sulle questioni che ineriscono la convivenza fra l’uomo e animale. Il gruppo di lavoro inizia così l’esame della richiesta di proposte che il Sindaco ha inviato ai Presidenti dei quartieri giuliesi, al fine di definire l’annoso problema della spiaggia libera che consente l’accesso anche ai bagnanti possessori di cani a Giulianova. Si punta, in altri termini, all’aspetto conoscitivo dell’iniziativa stessa approfondendo, per prime, le tematiche sulla presunta pericolosità dei cani, sia sotto il profilo infettivo che quello comportamentale. E in quest’ottica, il gruppo di lavoro propone agli altri quartieri e alla cittadinanza tutta, l’avvio di una campagna di informazione da svolgersi nelle prossime settimane in vista delle Assemblee di quartiere che, infine, voteranno singolarmente una proposta da rimettere all’Amministrazione Comunale. Il Gruppo di lavoro appronterà dei volantini e delle documentazioni divulgative, aprendo il dibattito nella Città e promuoverà, nelle prossime settimane, due “Conferenze-Dibattito” pubbliche, finalizzate al confronto diretto con professionisti: esperti di malattie infettive, di educazione cinofila e di gestione della spiaggia libera con presenza anche dei bagnanti accompagnati dai loro cani. Una Conferenza rivolta ai Quartieri del Lido e Annunziata, l’altra a quelli del Paese, Centro Storico e Frazioni. A tal fine – conclude la veterinaria – saranno contattati i Presidenti e i rispettivi gruppi di lavoro degli altri quartieri. I lavori del gruppo proseguiranno da oggi stesso con il coinvolgimento dei cittadini che, per la prima volta, avranno la possibilità di acquisire informazioni provenienti dal mondo della conoscenza dell’interazione “uomo-animale” al fine di compiere delle scelte consapevoli su una materia che non può essere rilasciata ai preconcetti”.
Nella stessa nota vengono anche chieste indicazioni sulle manutenzioni dei quartieri, e non mancheranno certo le indicazioni, visto che da anni i cittadini lamentano problemi mai risolti. Resta da vedere se, magicamente, l’intervento dei quartieri riuscirà a risolvere problematiche quali lo stato delle strade, il verde pubblico bistrattato, la scarsa manutenzione degli edifici scolastici, la pulizia della città, il degrado della zona industriale, ecc.
Intanto il Comitato Centro Storico “inventa” una (CLICCA E SCARICA IL VERBALE) “Disciplinare interna relativa all’applicazione di Norme comportamentali per la buona prassi del funzionamento dei Gruppi ascolto /lavoro” che al punto 3 recita testualmente: “E’ perentorio che tutte le informazioni, le discussioni delle proposte, le idee, e le problematiche rimangano all’interno dei Gruppi, fino a che il Presidente del Comitato non decida di divulgarli ufficialmente agli organi di Stampa e agli Organi di Competenza tramite comunicati; per evitare fughe di informazioni non autorizzate dal Presidente stesso il quale è rappresentante del Quartiere dinanzi al Comune ed agli altri soggetti pubblici e privati. Se tale disposizione non verrà rispettata il Presidente, dopo aver accertato la fonte di divulgazione, ne chiederà l’allontanamento dal Gruppo di Ascolto/Lavoro di appartenenza” .
Un documento singolare, soprattutto se adottato da un organismo che dovrebbe assicurare la partecipazione popolare, ed invece ufficializza, tra l’altro con un documento autonomamente approvato da un gruppo di lavoro e non sottoposto nè all’assemblea dei cittadini nè, tantomeno, al Consiglio Comunale, un “elogio” alla censura, ipotizzando, addirittura, l’allontanamento dai gruppi di lavoro/ascolto dei “contravventori” conferendo al Presidente del Comitato un’autorità quasi di polizia che nessun regolamento gli conferisce (e non potrebbe essere altrimenti).
A margine appare curioso come il Comitato Centro Storico ribadisca il ruolo del Presidente come “rappresentante del Quartiere dinanzi al Comune ed agli altri soggetti pubblici e privati” mentre un altro quartiere, quello del Paese, tenga assemblee di Consiglio escludendo proprio il Presidente, giudicato troppo “morbido” rispetto ad alcune problematiche.
Insomma, al di là della validità dell’idea i Comitati giuliesi si caratterizzano per una iperproduzione di regolamenti, disciplinari, norme comportamentali, indicazioni, ecc. atte a disciplinare ogni singolo momento della vita di delegati e cittadini partecipanti alle riunioni ma, finora, a parte qualche sporadica iniziativa, seppure di successo, non hanno dato ai cittadini l’impressione di un vero coinvolgimento di tutti nella vita amministrativa della città. Al contrario appare sempre più evidente che ingerenze politiche e di elementi esterni stiano condizionando a tal punto la vita dei neonati comitati che già fioccano le prime dimissioni ed infuriano le polemiche. E la questione della spiaggia per cani, tanto cara da una delle delegate del quartiere Paese, sicuramente porterà di nuovo alla ribalta i quartieri, e temiamo non saranno rose e fiori.