Atri. “Offeso e arrabbiato”. Il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, non ha digerito le accuse lanciate ieri dal segretario de La Destra, Roberto Marchione, che puntava il dito contro la Giunta ducale relativamente alle indennità, a suo dire, “non dovute” percepite dal primo cittadino e dai suoi assessori.
“Dipingere me e la giunta che presiedo come sfruttatori della gente pronti ad approfittare della carica amministrativa solo per percepire lauti stipendi credo che sia immorale, falso ed in qualche modo anche perseguibile penalmente” tuona Astolfi. “La mia rabbia è generata dal fatto che in questo periodo di difficoltà economica e di anti politica, qualcuno specula, attraverso false rappresentazioni, sui malumori e i problemi delle persone”.
Ecco, dunque, l’altra verità, quella del sindaco, che si contrappone a quella del segretario de La Destra. La giunta Astolfi tra il 2008 ed il 2013, oltre alla riduzione del 10% prevista dalla legge si è ridotta, volontariamente, di un altro 20% le indennità. L’ultima delibera che confermava la riduzione del 30% risale al 2 febbraio 2013 (n° 12). Tanto che, dati alla mano, il Comune di Atri, rispetto agli anni precedenti alla giunta Astolfi, ha segnato un risparmio di 165mila euro in 5 anni.
“Tutti possono verificare che per cinque anni io ho percepito una indennità netta di 1057,48 euro mensili a fronte dei 1939,04 netti incassati dal mio predecessore (Paolo Basilico, ndr). A questo bisogna aggiungere i 25mila euro annui che i sindaci precedenti spendevano per le proprie segretarie personali e che io faccio risparmiare alla cittadinanza visto che utilizzo part-time un impiegato interno. Un dettaglio che molti dimenticano ma che, a mio avviso, non è secondario”.
Dal primo luglio di quest’anno, si legge ancora nella nota, la giunta ha deciso di eliminare la riduzione volontaria del 20% per il semplice fatto che sono diminuiti gli assessori e sono, quindi, aumentate le deleghe per i cinque amministratori che siedono in giunta.
“Questa nuova organizzazione” spiega ancora il sindaco, “mi ha portato a percepire 1.697 euro netti al mese che, faccio notare, sono comunque inferiori di quasi 300 euro allo stipendio netto del mio predecessore. Ad oggi, inoltre, non ho ancora richiesto il trattamento di fine mandato che spetta ai sindaci uscenti. Ed infine in cinque anni ho percepito solo quattro rimborsi spesa ma solo per utilizzarli a favore di altrettante famiglie bisognose che in quel momento si trovavano in difficoltà. Sarebbe bastato che chi aveva intenzione di alimentare uno scoop che non esiste, si fosse preso la briga di verificare (magari lavorando qualche minuto in più) prima di buttare fango su amministratori che sono da sempre in prima linea”.