Teramo. Tutto come nelle previsioni: Antonio Forlini è il nuovo presidente del Ruzzo.
Il dirigente d’azienda è stato eletto questa mattina e nel nuovo Cda sarà affiancato da due funzionari pubblici: Lorella Di Giacinto (Nereto) e Francesca Di Giosia (Cellino Attanasio). Il nuovo Cda è stato notato solo dai sindaci che gravitano nel centrodestra, mentre quelli di area politica opposta sono usciti dall’aula. Il bilancio dell’ente, invece, è stato votato con 23 voti favorevoli, un astenuto, mentre 18 sono stati i contrari.
La posizione dei sindaci del Pd. “Purtroppo il centrodestra ha deciso di andare ad una prova di forza, dimostrando ancora una volta di considerare un bene pubblico come il Ruzzo un organo politico e di partito”. Queste le dichiarazioni di Francesco Mastromauro, a nome dei sindaci del Pd, dopo l’assemblea di stamane del Ruzzo. “Il centrosinistra ha cercato sin dall’inizio di trovare una linea di collaborazione per riportare al centro dell’attenzione il bene della società, che purtroppo è stato messo in questi anno da parte a favore invece di equilibri tra correnti del centrodestra – ha proseguito Mastromauro – Continuiamo a ritenere che il Ruzzo, in questo particolare momento della sua storia, avesse avuto bisogno di persone capaci di identificare sin dal primo minuto del suo incarico i gravi problemi che sta attraversando la società. Pensiamo ad esempio ai gravi problemi dei depuratori o delle reti fognarie che hanno prodotto danni sulla costa nel periodo estivo, o alle crisi idriche che in questi anni si sono verificate con troppa frequenza. Il Ruzzo avrebbe avuto bisogno di esperienza. Il centrodestra ha invece deciso ancora una volta di proseguire nella scelta del presidente guardando più agli equilibri interni che al bene del territorio, esattamente come nei due anni precedenti, nei quali si è registrato un totale stallo nell’attività della società a causa di vero tra correnti partitiche, con una logica che ha fatto lievitare il debito passivo della società di milioni di euro. Non solo il centrodestra ha voluto imporre il suo nome alla presidenza, ma questa mattina è venuto meno a qualsiasi principio democratico obbligando l’assemblea a votare tutti e tre i nuovi membri del nuovo Cda. Hanno voluto proseguire sulla stessa strada che ha portato al fallimento di questi due anni, e hanno fatto carta straccia dello spirito del bando pubblico, una cosa voluta dal centrosinistra e che per la prima volta in Abruzzo ha portato una società dell’acqua ad analizzare dei curricula. Che senso ha far arrivare 47 curricula per poi andare ad imporre un nome scelto un base a logiche di partito?”.”Nulla da dire sul nome del presidente incaricato, ma molto da dire sulle logiche che hanno portato alla sua elezione – ha concluso il sindaco – Viste le problematiche della società, crediamo che questa abbia bisogno di un impegno a tempo pieno, anche per una questione nei confronti di un territorio che ha bisogno di un Ruzzo che funzioni. Auspico dunque che il nuovo presidente possa garantire una presenza giornaliera nel suo nuovo incarico”.