Roseto. “Ieri sera in Consiglio Comunale all’ordine del giorno oltre al tema importante del Cirsu votato all’unanimità, c’era anche il tema della modifica della legge Regionale 49/12 il cosiddetto Piano Casa, importante in questo momento di grave crisi economica”.
Ha precisato il gruppo consiliare Pd (Teresa Ginoble, Enzo Frattari, Flaviano De Vincentis, Simone Tacchetti e Raffaella D’Elpidio), aggiungendo: “il sindaco Pavone, con delega all’urbanistica, dopo aver presentato l’argomento chiede l’interruzione del Consiglio di 10 minuti (da tener presente che era passata la mezzanotte) perché il consigliere Marini aveva presentato un emendamento. Questa maggioranza di centro destra che governa la città da più di due anni non ha fatto altro che emendare le loro proposte, ma ieri sera si è toccato proprio il fondo. Noi dell’opposizione siamo rimasti in attesa per più di un ora soli dentro la sala Consiliare, mentre, nella stanza adiacente l’aula, si svolgeva la riunione di maggioranza insieme al Dirigente Patacchini e al Segretario facente funzione Ciancaione da dove venivano fuori urla e bestemmie. In questo clima imbarazzante e mortificante il PD ha deciso di abbandonare l’aula vuota”.
Quello che è accaduto ieri sera per il Partito Democratico dimostrebbe come “Roseto, la Città più importante della costa teramana governata da una maggioranza di centro destra, cerca sempre di trovare accordi attraverso emendamenti presentati all’ultima ora e denota anche una mancanza di rispetto istituzionale”.
A questo punto il Pd si chiede “se quella riunione data la presenza dei dirigenti era tecnica? Se si trattava di una riunione tecnica perché la minoranza non è stata invitata a partecipare per poter avere delle delucidazioni tecniche in merito all’emendamento? E se invece era una riunione di maggioranza perché erano presenti i Dirigenti? Noi crediamo che questa città non debba essere governata a colpi di emendamenti da parte della maggioranza che non riesce mai a trovare la quadra prima del Consiglio, ma soprattutto non è possibile che su ogni argomento qualcuno abbia dei mal di pancia. Se questa è la promessa di cambiamento del Sindaco Pavone allora siamo tornati al vecchio modo di fare politica da loro stessi contestato. Dov’è la grande trasparenza promessa? Dov’è il palazzo di vetro? L’urbanistica di questa città è gestita da pochissime persone, quello che rammarica ulteriormente è il comportamento del Presidente del Consiglio Nicola Di Marco votato all’unanimità, quindi anche da noi del PD che non ha inteso comunicarci la ripresa del Consiglio in spregio alle regole della democrazia e del rispetto istituzionale, ma ha deciso di proseguire con i lavori andando avanti non permettendo a noi del PD che rappresentiamo 6500 cittadini di esprimere la nostra opinione”.