Roseto. Il consiglio comunale, nella seduta di ieri sera, ha approvato all’unanimità l’atto di indirizzo per l’attuazione del processo di ristrutturazione aziendale del Cirsu, come proposto dal CdA della società. I componenti dell’assise civica hanno accolto tutti concordi l’appello al “senso di responsabilità”, fatto dal sindaco Pavone nella sua introduzione al primo argomento all’ordine del giorno del Consiglio.
L’atto approvato delinea il piano di risanamento finanziario della società nei seguenti termini: la scissione di ramo d’azienda di Cirsu Spa (quello che detiene l’autorizzazione per la discarica di Grasciano e la piattaforma) e costituzione di una nuova società, affitto dei rimanenti assetts aziendali (AIA relativa alla nuova discarica) da parte di Cirsu in capo alla new company, in modo da creare idonei flussi finanziari per garantire il progressivo ripiano dei debiti della società scissa; accordo e piano di ristrutturazione dei debiti e, dopo l’approvazione dello stesso, la messa in liquidazione di Cirsu Spa.
Un’operazione, come evidenziato dal primo cittadino “che si presta ad un obiettivo composito, che è quello del pagamento dei creditori e del risanamento finanziario, della salvaguardia dei livelli occupazionali, della protezione ambientale e della tutela del patrimonio pubblico – ha evidenziato Pavone – finalità che come pubblici amministratori non possono che trovarci tutti d’accordo”.
Il Consiglio è poi passato alla discussione dell’interrogazione sull’assegnazione e la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, presentata dai consiglieri del Partito Democratico e illustrata dalla consigliera Raffaella D’Elpidio, che ha interrogato il sindaco sulla procedura seguita dal maggio 2011 ad oggi nell’affidamento del servizio. “L’iter – ha risposto il sindaco – è stato avviato prima del nostro insediamento ed è una procedura di competenza strettamente tecnica-amministrativa, che esula totalmente, come prevede la legge, dal livello politico”.
Altro punto all’ordine del giorno, approvato a maggioranza, è stato il recepimento della normativa nazionale 106/11 (il cosiddetto “Piano Casa”) e della relativa normativa regionale, L.R. 49/12 e successive integrazioni, per la razionalizzazione del patrimonio edilizio, la riqualificazione delle aree degradate e degli edifici dismessi, incentivando interventi che prevedano: il riconoscimento di volumetrie aggiuntive, la loro delocalizzazione, l’ammissibilità delle modifiche di destinazione d’uso ecc. Il Consiglio ha così deciso di avvalersi delle possibilità previste dalla normativa e di recepire integralmente la legge regionale. “Questo soprattutto con l’obiettivo – dichiara il sindaco – di incentivare l’economia locale e creare nuove opportunità di occupazione”.
E’ stata prorogata, inoltre, fino al 30 giugno 2014 la Commissione d’indagine sui lavori pubblici, istituita nel dicembre 2012, surrogando un componente: l’ex consigliere Vincenzo Tarquini con il consigliere Pasquale Di Felice. Approvate, infine, una serie di acquisizioni gratuite di porzioni di terreno sede stradale e di sdemanializzazioni di altre piccole aree del territorio comunale.