Civitella del Tronto. “C’era una volta…un re. C’era una volta una fortezza borbonica…io Civitella del Tronto l’ho sempre vista così: un posto da favola…poi negli anni ho imparato ad apprezzarne l’offerta culturale, la capacità di farsi palcoscenico naturale….
Poche sere fa sono tornato a Civitella, mentre cenavo, una coppia di anziani argomentava: ‹‹quest’anno è tristissima, ma non fanno più nulla? Fatta la passeggiata intorno al paese, una volta da una parte una volta dall’altra, la sera non c’è più nulla da fare …solo un gran silenzio…è un peccato, non è mai stata tanto morta…››”. Così (per sommi capi) scriveva un noto giornalista teramano domenica 15 agosto 2010.Dopo quell’articolo scoppiò una diatriba tra fazioni, chi pro chi contro l’amministrazione, tanto che il giornale fu inondato da numerose lettere che tennero viva l’opinione pubblica locale per una diecina di giorni. Ora c’è una sola differenza, quelli che una volta inveivano, affiggevano ritagli di giornale, scrivevano tazebao o dazebao che dir si voglia, allineati al silenzio assordante delle nostre serate, giustamente stanno zitti.Sul programma estivo non debbo aggiungere nulla, l’incipit parla da solo, solo due brevi riflessioni: Nel programma dell’attuale amministrazione il turismo, a loro detta, rappresenta un punto saliente, tant’è che hanno creato una task force in merito coinvolgendo ben tre assessori: Marcellini turismo; De Dominicis fortezza e beni culturali; Barbara D’Alessio manifestazioni estive, cultura e spettacoli. Come esordio la montagna NON ha partorito nemmeno il topolino. All’assessore Barbara D’Alessio, visto che giustamente nel programma ha gratificato Villa Lempa, oltre che Civitella, consiglio per il prossimo anno una maggiore attenzione per la sua zona. Se uno tiene al proprio paese, al proprio territorio, ne presta attenzione in sede di programmazione, non al terzo cambio di volantino quando sulla ruota delle manifestazioni è uscito il nome di Favale. (Giuseppe Zunica, Inversione di rotta).