Pineto. L’appuntamento è alle 8.00 di sabato 27 luglio sotto Palazzo di Città a Pineto. Fa tappa anche nella cittadina adriatica la raccolta firme che vede accomunati partiti politici, associazioni e sindacati nella battaglia per chiedere le dimissioni del direttore generale della Asl.
L’iniziativa è stata infatti pienamente sposata dal sindaco Luciano Monticelli, che ha ripreso la sua battaglia per la salvezza dell’ospedale San Liberatore di Atri, oggetto di nuovi e importanti tagli nel nuovo atto aziendale della Asl teramana.
“Il reparto di Cardiologia sarà ridotto a Unità semplice – torna infatti a elencare il primo cittadino – e questo significherà vedere morire l’Utic. Per non parlare del reparto di urologia, del centro dialisi e, ultima tra le novità, la decisione di chiudere anche la rianimazione, che sarà sostituita da un’attività di ‘trattamento post operatorio’”.
La cosa lascia allibito il sindaco di Pineto, che si chiede a questo punto che fine faranno tutti gli interventi più rischiosi e delicati. “O – continua –, perché no, anche quelle operazioni forse più di routine ma soggette comunque a possibili complicanze. La mancanza di uno specifico reparto significherebbe forse trasferire da qualche altra parte pazienti in condizioni più che delicate? Stiamo parlando di cose improponibili”.
Monticelli non nasconde lo sconforto rintracciato in merito tra i cittadini, ma anche tra gli stessi operatori, “alcuni dei quali – ammette il sindaco pinetese – stanno anche pensando di chiedere il trasferimento. Ormai è sotto gli occhi di tutti la volontà di smantellare l’ospedale di Atri. A noi, però, questa politica sanitaria non piace, perché mette in seria difficoltà quelle famiglie che non possono permettersi di ricorrere ai privati. Per questo spero che in molti accorrano sabato, perché insieme possiamo cambiare le cose”.