Urologia, la questione finisce in Commissione Vigilanza e in Parlamento

ospedale_teramo1“La recente rimozione del responsabile del reparto di Urologia dell’Ospedale Mazzini è l’ultimo di una serie di Atti del Direttore a dir poco controverso e contestato non solo dagli operatori della Sanità teramana ma anche da pazienti e cittadini”. 

 

È questa una delle motivazioni per cui il presidente della Commissione di Vigilanza, Gino Milano, dovrebbe ricevere in audizione il manager della Asl di Teramo, Giustino Varrassi. A sostenerlo è il consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà Franco Caramanico, che ha avanzato la richiesta di audizione.  “In particolare” aggiunge ” la questione urologia rischia di vanificare un lavoro scientifico ormai trentennale che ha portato il reparto ad essere Centro Regionale per lo studio ed il trattamento delle patologie prostatiche e centro di riferimento nazionale per il trattamento chirurgico mini invasivo per la incontinenza maschile e femminile, nonché ad essere una delle strutture più accreditate per lo studio ed il trattamento della calcolosi urinaria, struttura riconosciuta in ambito nazionale ed internazionale. Ma problemi non minori si sono creati nel settore della diagnostica, dove continuare a parlare di liste di attesa lunghe può apparire come un eufemismo, e nell’organizzazione dei Reparti, tanto che da più parti si denunciano deficienze gravi nella programmazione stessa dell’attività della Asl”.  Sempre nelle fila di Sel, il deputato Gianni Melilla ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.  

 INTERROGAZIONE

  Al Ministro della Salute Per sapere –   premesso che : i livelli essenziali di assistenza devono essere assicurati in tutto il territorio nazionale; la ASL di Teramo non sta assicurando i LEA  a seguito delle scelte operate con la nuova Convenzione con l’Università dell’Aquila per l’Unità Operativa di Urologia; il 9/07/2013 la Asl Teramana con una comunicazione firmata dal Direttore Generale rimuove dall’incarico il docente Responsabile dell’unità operativa di urologia dell’ospedale; si susseguono  numerosi rifiuti a prendere il posto del docente dirigente di quel Servizio (Il vicario rifiuta l’incarico e così anche un altro chirurgo) producendo  una paralisi della struttura con un grave disservizio per gli utenti; la lista d’attesa per gli interventi è di circa 200 pazienti che attendono  di essere operati; il disagio ha prodotto anche una mobilitazione di pazienti, cittadini e di gran parte del personale sanitario che chiedono  il reintegro del responsabile rimosso;  il servizio di urologia è stato storicamente la prima cattedra dell’Università di L’Aquila ad essere stata convenzionata con l’allora ULSS di Teramo per  la lungimiranza di  illustri medici e docenti universitari che intuirono le reali potenzialità di una sinergia tra università dell’Aquila e ospedale di Teramo; da allora Teramo ha visto un susseguirsi di illustri docenti universitari che hanno costruito, tassello per tassello, l’urologia teramana come la vediamo oggi, con un professore ordinario ormai abruzzese ed una struttura riconosciuta tra le migliori in ambito nazionale; il reparto nel lontano 1972 venne costruito di sana pianta dal nulla con personale medico proveniente dall’Istituto di urologia  di Roma; gli anni ’80 hanno visto l’urologia teramana tra le prime in assoluto sia per produzione scientifica che per novità tecnologiche e chirurgiche. Era quello il periodo in cui la chirurgia si rinnovava nelle tecniche e nei materiali, era quello il tempo dell’innovazione tecnologica che ha consentito lo sviluppo di approcci chirurgici mini invasivi ed extracorporei. In quest’ambito e per il servizio di urologia di Teramo fu uno dei primi centri ad utilizzare e sviluppare metodologie terapeutiche extracorporee come la Trans Urethral Microwave Thermotherapy per il trattamento chirurgico mini invasivo delle patologie prostatiche; Teramo fu poi uno dei primi 4 centri in Italia a sviluppare le tecniche percutanee e di litotrissia per il trattamento della litiasi renale ed uno dei pochi centri ad iniziare uno studio sistematico e con rigore metodologico delle disfunzioni del pavimento pelvico e l’applicazione pratica di nuove e rivoluzionarie tecniche chirurgiche.Nascono in quel periodo la Scuola Urologica Teramana e la Scuola di Specializzazione in Urologia con sede a Teramo che in questi anni hanno diplomato specialisti abruzzesi, apprezzati per la loro  preparazione professionale e scientifica che rappresentano un esempio di come la formazione sia una insostituibile risorsa per la crescita culturale della sanità di una Città e di una Regione; tutto questo lavoro durato 35 anni ha portato alla creazione di un Centro Regionale “per lo studio ed il trattamento delle patologie prostatiche”, quinto in Italia secondo una inchiesta del Corriere della Sera, qualificando Teramo come centro di riferimento nazionale per il trattamento chirurgico mini invasivo per la incontinenza maschile e femminile,  per lo studio ed il trattamento della calcolosi urinaria e  per il trattamento chirurgico delle patologie oncologiche di carattere urologico; quali iniziative  intenda intraprendere per assicurare i LEA nel servizio di urologia della ASL  di Teramo e per far luce sui motivi che hanno portato alla decisione di stravolgere la convenzione tra la Asl Teramana e l’Università Aquilana prendendo visione dell’atto aziendale che ha prodotto l’attuale paralisi del servizio erogato ai cittadini Abruzzesi.

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