Giulianova. Il Movimento 5 stelle protesta contro “lo spreco del volo di prova dell’idrovolante” e l’assessore provinciale alle politiche comunitarie, Davide Calcedonio Di Giacinto interviene per spiegare costi e previsioni del progetto.
“Intanto voglio sottolineare che posso comprendere il punto di vista del Movimento 5 Stelle ma l’equazione “soldi sprecati mentre non si creano posti di lavoro” non è applicabile al progetto dell’idrovolante e sarei felice di incontrarli per spiegarglielo di persona. Intanto però sono necessarie alcune doverose precisazioni. La Provincia di Teramo ha vinto un bando del Programma di Cooperazione transfrontaliero IPA-Adriatico che rappresenta la continuazione del Programma transfrontaliero adriatico 2000-2006: l’obiettivo di questi progetti è proprio quello di realizzare progetti pilota per mettere in collegamento – culturale, sociale, trasportistico – le due sponde dell’Adriatico. I bandi IPA non contemplano aiuti diretti alle imprese o a lavoratori / disoccupati – previsti con altre altre misure europee ma, appunto, azioni pilota per stimolare interventi pubblici e privati nefli ambiti previsti. I voli test in direzione transfrontaliera (dai porti di Giulianova e Brindisi) a Bar, Valona e Corfù, erano previsti dal progetto Europeo Adri Sea Planes ed erano uno degli obiettivi del programma comunitario per dimostrare la fattibilità e l’utilità di un canale di comunicazione alternativo a quello marittimo fra l’Italia e i Paesi transfrontalieri provando a uniformare le regole e le normative dei diversi Stati. I 178 mila euro citati nel comunicato 5 Stelle si riferiscono alla spesa per tutti i voli test, non solo per quello che abbiamo fatto noi a Pula. Non è un caso fra i partner di progetto vi è anche l’Ente nazionale di volo ENAC che deve verificare come semplificare e armonizzare le procedure amministrative che facilitino l’uso degli idrovolanti. Il compito degli enti coinvolti è anche quello di organizzare un Comitato che vivrà anche dopo la fine del progetto per favorire la gestione dei voli da parte di compagnie private e realizzare le strutture per gli idrovolanti, come quello fatto dalla Provincia al porto di Giulianova”.
Nel progetto “il ruolo della Provincia di Teramo, insieme ai partner “istituzionali”, come la Regione delle Isole Ionie, la Regione Puglia e il Ministero del Montenegro, è stato quello di garantire il più elevato supporto istituzionale a questa iniziativa, così come l’ENAC, ha fornito il proprio supporto alla verifica del sistema normativo e alla creazione del consenso con le Aviazioni Civili degli altri Paesi partner, al fine di proporre modifiche normative e atti di indirizzo finalizzati ad adeguare il sistema burocratico / normativo alle esigenze di snellezza di tale trasporto. Non è vero che non rimane nulla sul territorio: la Provincia ha dotato il Porto di Giulianova di un pontile che potrà essere utilizzato non solo dagli idrovolanti ma anche da imbarcazioni da diporto di lunghezza fino a 14 metri. Il Comitato che si è costituito continuerà a lavorare per facilitare. attraverso tutta una serie di semplificazioni rispetto agli adempimenti amministrativi. l’arrivo di compagnie private: non ci dimentichiamo che i voli con l’idrovolante posso rappresentare una vera attrattiva turistica anche in riferimento a sorvoli all’interno della regione e non è stato un caso che la scorsa settimana abbiamo volato sul lago di Bomba. Spiace che ci sia chi non vuole comprendere il senso di questi progetti: progetti che guardano al futuro. Nessun privato – conclude Di Giacinto – avrebbe potuto investire in questa fase preliminare per superare tutte le difficoltà burocratiche che ancora rendono complesso l’uso degli idrovolanti. Un mezzo, non dimentichiamolo, a bassissimo impatto ambientale e molto flessibile”.
CLAUDIO RUFFINI (PD) PRESENTA UN’INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE
Il 2 luglio scorso è stato inaugurato a Giulianova il progetto “Adri-Seaplanes”, finanziato nell’ambito del programma comunitario di Cooperazione transfrontaliera “CBC IPA Adriatico” per un costo totale di 2 milioni 319 mila euro. “Il progetto avrebbe lo scopo di inaugurare una nuova forma di collegamento tra le due sponde dell’Adriatico” dice Ruffini “ma ad oggi si è verificato un solo volo inaugurale durato una mezza giornata e costato oltre 500 mila euro. Tra l’altro ci risulta che non esiste nessun operatore interessato ad un tale servizio né tantomeno abbiamo una prospettiva occupazionale per gli operatori turistici locali”. Per l’avvio del Progetto sono state inoltre realizzate alcune infrastrutture nel porto di Giulianova: una piattaforma galleggiante, un sistema di radio e boe, un sistema di prenotazione dei voli on line. Secondo Ruffini per essere attuabile e non restare una “cattedrale nel mare” il progetto ha bisogno del sostegno e dell’iniziativa di imprenditori privati che ad oggi non ci sono. “Il primo volo inaugurale è costato circa mezzo milione di euro” dice Ruffini “ e molti cittadini non riescono a spiegarsi quale ritorno ne avrà la collettività: dai turisti agli operatori turistici nessuno vede quale sia l’utilità ad aver realizzato questo progetto”. Per queste ragioni Ruffini ha presentato un’interpellanza per chiedere al Presidente Chiodi:
1. Se il collegamento tra Giulianova e i porti di Pula (Croazia), Valona (Albania) e Corfù (Grecia) diventerà stabile e quando avrà inizio;
2. Che fine faranno le infrastrutture realizzate a Giulianova nell’ipotesi in cui il collegamento non fosse attivato a breve termine.
“Per come stanno andando le cose” aggiunge Ruffini “questo progetto è un vero buco in mezzo all’acqua. In un momento di grande crisi economica giustamente i cittadini si chiedono l’utilità di spendere oltre 2 milioni di euro per un idrovolante che finora è stato utilizzato per fare una gita per nove persone durata una mezza giornata. Tra l’altro la piattaforma realizzata nel porto di Giulianova se non sfruttata nel giro di poco tempo si deteriorerà e diventerà inutilizzabile con un evidente spreco di denaro pubblico. Mi auguro che qualche imprenditore voglia investire in questo progetto altrimenti i cittadini avranno ragione a protestare contro la politica e contro questo modo di utilizzare i soldi pubblici”.