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Alba Adriatica, mare inquinato, Cinque Stelle: scandalo annunciato

Alba Adriatica. Uno scandalo annunciato. E’ lapidario il commento di Luca L’Innocente, candidati sindaco alle ultime amministrative per il Movimento 5 Stelle, sul divieto di balneazione, ordinato ieri dal sindaco, e che interessa quasi due chilometri di litorale di Alba Adriatica .

Una vicenda che presenta effetti negativi molteplici e che fa crescere il senso di rabbia, perchè è l’ennesimo che si consuma ad Alba Adriatica nel corso degli ultimi anni. Di certo il più grave, con una concentrazione di batteri fecali pari a 2005 (limite 500) nei vari punti di campionatura dell’acqua da parte dell’Arta. Sotto accusa, da parte dei grillini, c’è il depuratore ma anche gli scarichi abusivi sul Vibrata.” Abbiamo denunciato questo scempio già lo scorso 10 maggio” spiega Luca L’Innocente, durante il convegno sul Vibrata e invitando il geologo Giovanni Marrone. Il nostro lavoro di denuncia è sempre indirizzato a un confronto costruttivo e risolutivo, finalizzato a obiettivi ben precisi: la tutela dell’ambiente che corrisponde alla tutela del turismo. Se si investe sull’ambiente e sui relativi controlli, ci saranno acque più pulite e sicure, ciò significa maggior turismo e aumento dei posti di lavoro. Goletta Verde ha riscontrato che in Abruzzo vi è mala depurazione dalla costa teramana a quella chietina: 7 punti su 9 “fuorilegge”, 6 dei quali “fortemente inquinati”. L’80% dei campionamenti effettuati dai biologi della Goletta Verde lungo le coste abruzzesi, principalmente alle foci di fossi e torrenti, hanno evidenziato la presenza di una carica batterica eccessiva, ben oltre le soglie consentite dalla legge.Gravi e croniche carenze di un sistema depurativo che impone una svolta immediata: azioni risolutive e durature sul fronte della qualità delle acque abruzzesi. Una sfida non più rinviabile che deve chiamare a raccolta istituzioni e società civile affinché vengano date finalmente risposte certe ai cittadini e tutelati gli ecosistemi fluviali e marini della regione.Proponiamo la costituzione di un tavolo di lavoro e di coordinamento permanente tra istituzioni e associazioni di categoria per affrontare con urgenza i limiti di un sistema depurativo delle acque reflue noto da tempo e non più sostenibile. Solo così, forse, il problema può essere risolto con l’impegno di tutti”.