Pineto. “Mi chiedo a cosa sia valsa quella riunione”. L’assessore alla Protezione Civile del Comune di Pineto Giuseppe Cantoro torna a puntare il dito contro la Provincia di Teramo a un mese esatto dall’incontro che l’amministrazione guidata da Luciano Monticelli ha tenuto nel quartiere di Borgo Santa Maria per appoggiare i residenti nella loro protesta contro i mancati lavori da parte dell’ente provinciale.
Messa in sicurezza del torrente Calvano e dissesto della strada provinciale per Atri le due spine nel fianco del popoloso quartiere, che ha lamentato per lungo tempo l’assenza della Provincia di Teramo, incaricata di portare a termine i lavori.
“Nel corso della riunione – ricorda in merito Cantoro – l’assessore Elicio Romandini aveva promesso ai pinetesi presenti che entro il 30 giugno il monolite sul Calvano sarebbe stato rimosso, oltre a garantire la ripresa dei lavori sul torrente e la risoluzione delle problematiche legate alla strada provinciale”.
A destare la preoccupazione dei residenti di Borgo Santa Maria è soprattutto l’intervento sul Calvano, che necessita di essere messo in sicurezza prima dell’inizio della stagione invernale, quando le piogge abbondanti potrebbero provocare nuovi allagamenti. “Ovviamente – prosegue l’assessore – la presenza sul torrente di un monolite di enormi dimensioni aumenta la pericolosità, perché in caso di pioggia si trasformerebbe in un vero e proprio ‘tappo’”.
Da qui le richieste dell’amministrazione comunale di Pineto alla Provincia, che si sommano a quelle relative alla strada per Atri. “Anche in questo caso – lamenta ancora Cantoro – non è stato fatto nulla, sebbene parliamo di un’arteria importantissima per i collegamenti della città di Pineto. Non dimentichiamo, infatti, che si tratta della strada che ci collega all’ospedale e sulla quale ogni giorno transitano moltissimi bambini per raggiungere le scuole”.
Dalla riunione dello scorso 2 giugno, però, niente sembra essersi mosso. “La provinciale è ancora piena di problemi – conclude Cantoro –. Non si è proceduto nemmeno allo sfalcio delle erbe, che in fondo è l’intervento più ‘indolore’ e meno costoso. Raccolgo continuamente lamentele da parte dei residenti, che si sentono a questo punto presi in giro. Ci chiediamo a cosa sia servita quella riunione. Aspettiamo ancora delle risposte”.