Teramo. “I Cronoprogrammi di Brucchi: come passare dai sogni agli incubi”. Giovanni Cavallari fa dell’ironia, pur sottolineando la gravità della situazione in una città alle prese con cantieri infiniti.
“Cronoprogramma… senti come suona bene” commenta il futuro candidato sindaco del Pd. “A pronunciarlo, in effetti, si annuncia come un termine pieno di significati e di promesse. Un cittadino avrebbe pure il diritto di pensare che, finalmente, gli amministratori pubblici che decidono di farne uso, stiano in realtà decidendo di far funzionare la macchina amministrativa secondo tempi certi e passaggi ben definiti. Purtroppo, a pronunciarlo (quasi sempre) in ogni circostanza, il Sindaco Brucchi ha trasformato il cronoprogramma in uno dei peggiori incubi dei cittadini teramani. Lui ha un cronoprogramma per tutto, perfino per la riapertura di Ponte Vezzola che” ricorda Cavallari “sarebbe dovuta avvenire di lì a quattro mesi, procurando solo dei “piccoli” disagi agli automobilisti e ai commercianti di Viale Bovio e Piano della Lenta. Guardate, invece. Oggi siamo qui, a distanza di ben 15 mesi, con il ponte ancora chiuso e Viale Bovio trasformato in un deserto, con danni economici ingenti alle attività commerciali e artigianali. Per non parlare, poi, del cronoprogramma riferito all’esecuzione dei lavori del II° tratto del Lotto Zero. Annunci roboanti, manifesti sparsi per la città, ed è così che siamo davvero allo zero: zero risultati. Ma il tempo, anzi scusate, il dio Crono, per fortuna è galantuomo e fa giustizia rispetto ai vuoti annunci di un’amministrazione che oramai è prossima al disarmo. Come Partito Democratico avevamo chiesto all’amministrazione comunale, purtroppo inascoltati, l’applicazione dell’articolo 1 comma 86 della Legge 28 dicembre 1995 n°549 che recita “I comuni possono deliberare agevolazioni sui tributi di loro competenza, fino alla totale esenzione per gli esercizi commerciali e artigianali situati in zone precluse al traffico a causa dello svolgimento di lavori per la realizzazione di opere pubbliche che si protraggono per oltre sei mesi”. Le attività avrebbero così potuto avere un sostegno economico (per quanto minimo) dal Comune, e questo sarebbe stato un segno di vicinanza a ristoro dei gravi disagi provocati, di fatto, da un’incapacità organizzativa e di gestione che questa Amministrazione ha nei fatti dimostrato. Troppo facile, dopo quindici mesi, scaricare le responsabilità sull’ANAS, come a dire che il Comune con questo lavoro non c’entra niente, quando poi – quasi a voler invece vantare una capacità di controllo politico sulla stessa ANAS, si istituisce con loro in pompa magna un “Tavolo tecnico permanente” che, ogni qualvolta riunito, è occasione per indire una conferenza stampa a lanciare l’ennesimo annuncio (vuoto): “ solamente grazie all’intervento fattivo della giunta Brucchi, riprenderanno con la massima velocità i lavori su ponte Vezzola”… Come funziona, quindi?” si chiede infine il consigliere comunale. “Quando l’ANAS porta a termine i lavori (vedi lotto zero) è merito del Comune e quando invece ci sono ritardi, la colpa è dell’ANAS, della pioggia, del sole, dell’arcobaleno, delle stagioni che cambiano e, mai e poi mai, del Comune? Se non fosse una situazione tragica, sarebbe comica”.