Tortoreto. Un commissario ad acta per sbloccare la lottizzazione delle suore. Uno degli interventi urbanistici ed edilizi più contestati degli ultimi anni a Tortoreto, ad ovest della Statale 16, potrebbe a breve essere risolta.
In che modo? Con la recente nomina di un commissario ad acta, dirigente della Provincia di Teramo, che andrà a surrogare, nelle competenze, il Comune di Tortoreto che non si espresso relativamente al rilascio della concessione edilizia, che prevede la realizzazione di 450 appartamenti. I soliti ben informati dicono che il commissario ad acta dovrebbe licenziare la concessione edilizia e qualcuno già parla di colata di cemento, con la nascita di un nuovo quartiere, ad ovest della Statale, a ridosso della chiesa del Sacro Cuore. ” Le preoccupazioni sono legate al fatto che in quella zona mancano le urbanizzazioni necessarie”, spiegano Rolando Papiri e Rosita Di Mizio, di Officina Democratica, ” e che il progetto così come è concepito non può essere avallato, sopratutto per la mancanza di servizi adeguati”. E’ una sorta di grido di allarme quello che lancia il gruppo consiliare, qualora poi l’intervento venisse sbloccato con il rilascio delle autorizzazioni. La vicissitudini legate alla lottizzazione delle suore sono note ai più e già in passato l’operazione non era mai decollata, vista la natura dell’intervento edilizio ed urbanistico. L’area, nello strumento urbanistico, era concepita come zona di completamento, di fatto ad intervento diretto, mentre con le varianti in corsa d’opera dovrebbe trasformarsi come zona di espansione collinare. A prescindere da quella che è la natura urbanistica dello spazio, restano vive le preoccupazioni sulla nascita del nuovo quartiere, sopratutto in ordine alla mancanza, allo stato attuale, di una serie di opere di urbanizzazione, come strade, collegamenti alla rete idrica e via discorrendo.Dietro a questa vicenda, negli anni sempre al centro di discussioni, poi si innesta una valutazione di altra natura. Il terreno dove è previsto l’intervento edilizio, denominato comunemente delle suore, è frutto di un lascito testamentario, del 1947. Attraverso il quale Vittoria Massucci, disponeva di destinare l’area ad opere di beneficienza. Nel testamento dell’epoca, si disponeva di lasciare in eredità il terreno all’Istituto del Bambin Gesù, con la realizzazione di un asilo e della chiesa. Strutture ovviamente realizzate, su una parte dell’area. La restante parte, invece, è inserita nel contesto dell’intervento edilizio. Il resto del terreno non rientra nei vincoli del lascito testamentario,a distanza di molti anni dal rogito, ma di certo una riflessione viene spontanea: la lottizzazione (e le polemiche sulla speculazione edilizia), prende forma su un terreno di proprietà, di fatto, di un istituto religioso.