Di recente, infatti, sulla scorta di alcuni contati tra l’amministrazione comunale di Tortoreto (e Giulianova) e il Ruzzo, è stata decisa e definita la relizzazione del nuovo impianto consortile, destinato a surrogare quello esistente. Sin quì nulla di strano, anche perchè garantire una potenzialità maggiore all’impianto, che sarà tecnologicamente all’avanguardia, appare un percorso significativo. Quello che, invece, sembra generare malessere, solo politico al momento, riguarda il percorso seguito dal’ente (la vicenda è venuta a galla solo con alcuni documenti diffusi di recente) e la sua localizzazione. più vicina al centro abitato di Salino e su di un’area privata, che in passato era deputata ad ospitare la nuova zona artiginale di Tortoreto (mai decollata per varie ragioni) ed ora in procinto di ospitare l’impianto in virtù di una variante al Piano Regolatore. La trattativa tra il privato e il Ruzzo sarebbe stata definita per un importo di 700mila euro. Interrogativi sull’operazione vengono avanzati dal Pd (segretario Di Bonaventura e dell’intero gruppo consiliare).”Non si capisce il motivo per il quale o forse è troppo evidente, l’amministrazione Monti continui a operare in maniera non trasparente” si legge nella nota, ” alimentando in noi dubbi perplessità e cattivi pensieri. Ancor di più, se poi l’area interessata per l’intervento è la possibile nuova zona artigianale che è bloccata per volontà politica da diversi anni, che servirebbe per creare nuove imprese, magari orientandole verso un polo ad alta tecnologia, inoltre l’area è anche vicino al centro abitato della contrada Salino circa 1km. Convocare un incontro con la cittadinanza a giochi fatti e conclusi è una vera e propria presa in giro. Avremmo gradito che l’amministrazione comunale ci avesse resi partecipi, avesse aperto un tavolo tecnico e trovato in comune accordo idee e scelte per la realizzazione dell’opera. Incontro propedeutico ad una riunione con i residenti della Frazione di Salino e solo successivamente, a nostro modo di vedere, si sarebbe potuta e dovuta concludere una trattativa da 700mila euro che la Ruzzo pagherà al proprietario terriero. La cattiva gestione del caso Saccuti, una serie di eventi anomali e di quest’ultima vicenda oscura che coinvolge in primis i cittadini di Salino, impone un’attenzione degli organi preposti al controllo. Anche questa volta l’ambiente e lo sviluppo sono messi alla berlina, solo per interessi finanziari”. Per questa sera, intanto, il sindaco Gino Monti ha organizzato un’assemblea pubblica (nei locali dell’autolavaggio il Ponte, alle 21) proprio per parlare dello spostamento dell’impianto di depurazione delle acque.