Teramo. “Ho volutamente glissato sulla conferenza di fine anno del sindaco Brucchi. L’ho fatto perché è un rito, come le letterine dei bambini a Babbo Natale, dove abbondano le promesse di essere più buoni, di comportarsi bene per poi dimenticarsene il giorno dopo. Ma, si sa, ai bambini si perdona un po’ tutto, a Brucchi no, perché non è un bambino e si vede”.
Sono le parole ironiche di Alberto Di Croce, esponente IdV di Teramo, che lamenta un’eccessiva attenzione da parte di Maurizio Brucchi nei confronti degli escrementi degli animali che renderebbero sporca la città. Col rischio di dimenticare, secondo il politico, che “Teramo è diventata la città dai lunghi coltelli, dove la violenza politica ha ripreso vigore”. Il riferimento di Di Croce è evidentemente alla rissa che, pochi giorni prima del Natale, ha visto protagonisti due gruppi di adolescenti e che ha portato all’accoltellamento di due di essi.
“Brucchi fa un annuncio storico” continua, poi, il politico. “Fra qualche mese ci occuperemo dell’ex manicomio e del teatro. È lo stesso annuncio che puntualmente, negli ultimi dieci anni, hanno fatto Chiodi e Sperandio. I risultati sono sotto gli occhi dei teramani. E poi, finalmente, un impegno serio: “Mi occuperò di marciapiedi e zone pedonali. Userò i fucili per far rispettare le isole pedonali. Che avessimo per sindaco uno sceriffo proprio non ce lo saremmo mai aspettati.”.
Alberto Di Croce commenta negativamente le affermazioni del primo cittadino, ricordando che ad attanagliare Teramo sarebbero altri problemi come il commercio, che lui stesso definisce “asfittico”.
“Sulla grande viabilità, invece” conclude il politico teramano, “la filastrocca è sempre la solita. Scompare dal 2010 il “Lotto Zero”, ma ricompare una rotonda in via Po e una bretella a Cartecchio, che abbiamo suggerito a Chiodi per anni e che speriamo vivamente si realizzino nel 2010. Se facesse queste due opere nel 2010, gli potremmo perdonare tutto ciò che non ha fatto nel 2009 e che non farà nel 2011”.