Senza mezzi termini la reazione del Sindaco di Pineto Luciano Monticelli, che dopo una campagna elettorale dura e per certi versi rivelatrice della sconfitta elettorale uscita dalle urne delle Elezioni Politiche del 24 febbraio scorso, si è già messo in moto per ridare vita ad un progetto nato nel 2011 la “Tela dei Sindaci”.
E’ un fiume in piena, al telefono, nonostante la febbre che lo ha costretto a letto proprio alla vigilia del voto. “Dopo questi risultati non ha senso parlare con i “se” e con i “ma” – dice Monticelli – la sconfitta è figlia di una dirigenza malata di burocratismo, che invece di allargare la base ha praticamente allontanato anche i futuri elettori (chiaro il riferimento al regolamento che non ha permesso il voto alle primarie del Pd ai ragazzi di 17 anni).Le primarie sono state gestite malissimo – tuona ancora Monticelli – per accreditare un vertice che ormai ha perso ogni contatto con il Paese reale. Questi dirigenti devono andare via perchè con il loro comportamento hanno dimostrato di essere incapaci di interpretare i bisogni della gente e i problemi delle famiglie. Voglio ripartire dalla Tela dei Sindaci con tutti gli amministratori del centro sinistra, anche con i consiglieri comunali di quelle amministrazioni in cui il PD è in opposizione, perchè siamo noi, sindaci, assessori e consiglieri, che ogni giorno ci confrontiamo con problemi piccoli e grandi, senza nessun sostegno da parte della politica, siamo noi in trincea a dover affrontare la rabbia e l’insoddisfazione delle persone in difficoltà, per le tasse che aumentano e il lavoro che manca. Via i burocrati, via i dirigenti autoreferenziali. Ieri non hanno voluto fa entrare i giovanissimi, e oggi sono costretti a trattare un possibile governo con parlamentari e senatori tra i più giovani della storia degli ultimi anni.”
I primi contatti sono già stati avviati dal Sindaco di Pineto, e presto la Tela dei Sindaci tornerà ad incontrarsi e a programmare iniziative intorno ad un progetto concreto.
Nonostante la rabbia della delusione, il Sindaco di Pineto guarda al futuro di un nuovo Partito Democratico, un rinnovamento che però deve passare attraverso nomi e facce completamente diverse da quelle che per lui oggi sono gli artefici della pesante sconfitta.