Teramo. Le dimissioni dal consiglio provinciale di Riccardo Mercante sono orami agli annali, mentre resta vivida la diatriba tutta dialettica (ma anche politica) con Flaviano Montebello, capogruppo in Provincia del Pdl.
Ecco la posizione di Mercante. “In gergo giuridico potrebbero definirsi False Comunicazioni Sociali le dichiarazioni del consigliere provinciale del Pdl Flaviano Montebello”, si le gge. “Un tentativo comico di mascherare la sua storica performance nel consiglio del 7 Febbraio scorso trascritta negli atti consiliari, che gli è valsa il tributo di un fragoroso applauso ironico da parte degli ex dipendenti presenti all’assemblea. Non torno nel merito degli argomenti già ben documentati e di pubblica conoscenza, mi limito solo a dire che diversamente dal suo stato d’animo, che pare corrispondere a quello della maggioranza, non c’è da sorprendersi per nulla del loro stupore di fronte alle mie dimissioni. Un istituto di tutta evidenza sconosciuto al corporativismo della classe politica dove tutti salgono e siedono e nessuno scende. Se fossi il consigliere Montebello, senza alcuna ostilità personale, non ci penserei un secondo a dare le dimissioni dal doppio incarico che riveste nel consiglio d’amministrazione dell’Arpa e a restituire tutti gli stipendi mensili incassati, probabilmente in modo illegittimo, ai sensi del decreto legge n. 78/2010. L’azienda di trasporti potrebbe ristabilire numerosi collegamenti tagliati con i comuni dell’entroterra che hanno isolato pensionati, studenti e lavoratori. Sono queste le cose che interessano ai cittadini, gli unici a pagare sempre il conto della mala politica e che non possono dimettersi.Un comportamento responsabile che se da un lato non sarebbe sufficiente a coprire i fallimenti della sua amministrazione e la depredazione messa in atto nella città che l’ha eletto, dall’altro gli consentirebbe di ristabilire un minimo contatto con il mondo che lo circonda e con le difficoltà quotidiane delle famiglie”.