Giulianova. “Negli ultimi giorni si è aperto un dibattito vivace riguardante due spinose questioni che interessano in particolare il nostro Quartiere, ma, più in generale, l’intera Città. La prima riguarda lo stato attuale dell’ex colonia marina Rosa Maltoni, che abbiamo pensato di omaggiare con alcune rose in occasione delle feste, la seconda riguarda il destino della struttura ‘Il Nautico’ di fronte a Piazza del Mare”.
Lo ha dichiarato il presidente del Comitato di quartiere Giulianova Lido, Sabrina Angelini, chiedendo l’intervento dell’amministrazione comunale sulla possibilità di trasformare una delle due strutture in una sede per la democrazia partecipativa”.
“Sull’ex colonia – spiega Angelini – vero è che tutte le scelte ricadono sulla proprietà che, come è noto, è l’INPS, ma non possiamo non sottolineare l’assoluto silenzio di questo Istituto che sembra essersi dimenticato di avere (per conto della collettività, non si dimentichi…) questa proprietà diventata fatiscente. Al momento non ci risultano progetti di recupero e rivalorizzazione di una struttura che appartiene al patrimonio storico della città. Il silenzio dell’INPS è assordante e si pone in aperto dispregio dell’interesse dei cittadini di Giulianova. Detto questo, tuttavia, la situazione di pericolo igienico-ambientale in cui versa questa struttura ci induce a chiedere al Comune se e quali atti ha posto o intende porre in essere nei confronti della proprietà, almeno per la salvaguardia dell’igiene e della sicurezza delle persone che da questa situazione di fatiscenza potrebbero avere nocumento. Anche il silenzio dell’Amministrazione comunale potrebbe rivelarsi inopportuno in questo stato di cose”.
“Il Nautico, invece – aggiunge – è una struttura della Regione Abruzzo, ma, a quanto ci risulta, è affidata al Comune per iniziative di carattere sociale e culturale. In realtà avevamo chiesto in via informale altre delucidazioni il 12 dicembre scorso, ma senza successo. Pertanto, anche nella considerazione che a questo Comitato di Quartiere non è stata assegnata alcuna sede come invece previsto nel regolamento comunale sulla democrazia partecipativa; tenuto conto poi che sulla stampa locale compaiono proposte di gestione della struttura che alcuni ritengono “allettanti”, una quanto meno “interessante” vorremmo farla anche noi. Visto che questo è l’unico Comune in Abruzzo che ha adottato un regolamento organico sulla democrazia partecipativa, ha una Consulta e un Assessore specifici, ha voluto l’elezione dei comitati di Quartiere a suffragio universale, prevede importanti strumenti di partecipazione popolare, collochiamoci la Casa della Partecipazione”.
Secondo il Comitato di Quartiere, oltre alle associazioni che promuovono sport marinari, potrebbero trovare alloggio i comitati di quartiere e le associazioni di volontariato e culturali che non hanno e non possono permettersi una sede, potrebbero riunirsi e lavorare rispettando il luogo e contribuendo alla manutenzione ed alla pulizia dello stesso. Trasformiamolo in un polo aggregativo dove l’associazionismo ed i comitati cittadini possano incontrarsi ed operare per la città e per i loro legittimi scopi.
“In attesa che a qualcuno prenda un benefico ‘attacco’ di democrazia partecipata ricordiamo che questo Comitato una sede non ce l’ha”, conclude la Angelini.