“I tre consiglieri comunali”, ha spiegato il segretario nonché esponente di Liberi e Uguali, “hanno rimarcato con forza la necessità di ubicare la futura struttura a Teramo città omettendo completamente le gravissime conseguenze sul piano economico e sociale che comporterebbe la scelta di realizzare l’opera con lo strumento del project financing , una vera e propria pietra tombale sulla sanità pubblica nel nostro territorio provinciale, l’unico su cui non insistono importanti strutture private”.
Per Ciccantelli, infatti, le esperienze pregresse avute in Veneto e Toscana sugli effetti pesantemente negativi della finanza di progetto parlano chiaro. In queste realtà, infatti, sarebbe emerso in maniera palese come un vincolo contrattuale così forte porta nel lungo periodo ad un ingente guadagno da parte del privato a scapito dell’interesse del pubblico.
“Basti pensare al fatto”, continua Ciccantelli, “che la Asl dovrà di fatto pagare l’utilizzo delle strutture per i primi 20-25 anni e il privato avrà l’appalto esclusivo e totale di tutti i servizi ospedalieri, sanitari ed extra-sanitari”.
Una opposizione all’ospedale unico e al project financing, quella di Sinistra Italiana, che non equivale alla difesa dello status quo, conoscendo bene le problematiche che vive il settore. Ma non vede, come possibile soluzione, quella di svendere ai privati e agli speculatori il diritto alla salute, indicando, invece, nell’investimento delle risorse pubbliche per potenziare e rafforzare l’esistente, una migliore prospettiva.