Ovviamente, resta il contesto del centro destra, così come viene confermato l’appoggio ad una eventuale ricandidatura dell’attuale primo cittadino Maurizio Brucchi. A salutare la compagine berlusconiana sono stati i consiglieri Alfredo Caccioni, Giambattista Quintiliani, Franco Fracassa (nominato capogruppo), Antonella De Luca ed Ezio Torelli, sostenuti dagli assessori Rudy Di Stefano (Ambiente) e Piero Romanelli (Istruzione). Ed è lo stesso Fracassa a motivare per primo le ragioni che lo hanno spinto ad abbandonare il Pdl. “Un partito che non è mai riuscito a radicarsi sul territorio” ha detto, governato dall’alto e con le candidature che, sempre dall’alto, vengono imposte”. Futuro In, invece, punta ad essere ben altro e ad offrire, come ha detto Caccioni “un nuovo quadro di impegno politico, caratterizzato da serietà e professionalità, ridando centralità al territorio e fiducia ai cittadini. Il Pdl” ha aggiunto “doveva essere il partito della meritocrazia, ma c’è spazio solo per i soliti personaggi”. Insomma, una “struttura verticistica” che ha spinto alla fuga tutti coloro che, in un certo senso, pensavano di poter racchiudere le diverse anime del centro destra in uno stesso contenitore. “Così non è stato” ha spiegato Quintiliani “e lo si vede anche a livello nazionale, con un partito che si sta sgretolando”. Troppi individualismi, come ha aggiunto poi Torelli “e troppe prime donne. Preferiamo il lavoro di squadra, lo stesso che Futuro In intende portare avanti”.
E non è un caso se l’ufficializzazione del gruppo consigliare teramano avviene proprio nel giorno in cui, a livello regionale, si costituisce il gruppo “Fratelli d’Italia”, che fa riferimento a Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto e vede protagonisti i consiglieri regionali abruzzesi Emiliano Di Matteo e Luca Ricciuti e l’assessore Paolo Gatti. Lo stesso a cui fa riferimento proprio Futuro In.
Marina Serra