“Questa decisione spiega in una nota Il Cittadino Governante – è maturata in occasione della variazione dello statuto della società partecipata del comune, quando la maggioranza ha deciso di mettere a capo di essa un amministratore unico, eliminando il consiglio di amministrazione. La Giulianova Patrimonio è ormai un piccolo comune parallelo: decide sulle assunzioni di 53 dipendenti e sul bilancio annuale pari a 1/10 della spesa corrente dell’intero comune, gestisce le alienazioni delle proprietà comunali, guida e conferisce incarichi in operazioni imprenditoriali di parte pubblica di oltre 5 milioni di euro. Necessita, pertanto, di un attento controllo. La nostra città si lecca ancora oggi le ferite causate dall’ammanco in Julia Reti retta da un amministratore unico (quasi un milione di euro nel 2005, mai recuperato!) mentre molti cittadini sono costretti a pagare l’Imu al massimo e le attività economiche sopportano un aumento del 30% della Tarsu. Inoltre non è possibile scoprire, e solo perché abbiamo chiesto gli atti, che dietro le quinte il presidente di Giulianova Patrimonio ipotizzava l’alienazione di Piazza dalla Chiesa al disponibile amministratore unico di Julia Servizi (che dovrebbe occuparsi di gas e al massimo di energia), in barba ai cittadini che da anni difendono quel bene pubblico”.
L’associazione giuliese, rappresentata in consiglio da Franco Arboretti, ha presentato anche una mozione per avere maggiori informazione sul debito di 338mila euro per i lavori alla scuola di Zona Orti, sanato nel dicembre 2011 con una delibera di giunta – dove si parla di un accordo bonario e di una “relazione riservata”, e non è mai stato portato al vaglio del consiglio comunale.
“Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio spetta all’organo consiliare il quale, in primo luogo, deve avere piena conoscenza della correttezza procedurale e delle motivazioni che hanno condotto al debito; deve, inoltre, sanare le spese assunte senza impegno, perché è giusto che chi lavora venga pagato; e, infine, deve verificare che ciò non pregiudichi gli equilibri di bilancio perché il comune non venga esposto alle sanzioni previste per gli enti che non rispettano il patto di stabilità. Già relazionando sul bilancio del 2010 la Corte dei Conti ha segnalato diverse irregolarità, invitando il consiglio comunale ad esercitare pienamente la sua attività istituzionale di controllo. Non vorremmo – conclude la nota del Cittadino Governante – che sul quello del 2011 arrivassero le sanzioni da mancato rispetto del patto di stabilità cosa che, d’altra parte, rischiamo concretamente come città quest’anno dopo che l’asta per la vendita dei beni pubblici è andata deserta. Ma di questo e delle responsabilità di chi ci ha condotto su questa china parleremo prossimamente”.