Roseto. Ieri sera la maggioranza monocolore PD ha respinto la mozione presentata dalla capogruppo di Articolo Uno –Mdp Rosaria Ciancaione sull’annullamento in autotutela degli atti relativi agli aumenti tari 2017, in alcuni casi superiori al 50%.
“E’ stato ripetuto il solito ritornello”, sostiene la capogruppo, “ e, cioè, che l’aumento sarebbe stato causato dal fatto che negli anni scorsi molti cittadini non avrebbero pagato la TARI. Cosa non condivisibile per nessuna ragione poiché far passare la Città di Roseto come un luogo in cui i cittadini non fanno il proprio dovere di contribuenti è a dir poco offensivo e, soprattutto, ingiustificato”.
“I cittadini rosetani, continua Ciancaione, già nella prima fase di riscossione, volontaria o bonaria, per gli anni 2014, 2015 e 2016, anni in cui la riscossione è stata gestita direttamente dall’Ente, hanno pagato la TARI in misura anche superiore all’80% dei ruoli emessi ed è verosimile immaginare che il rimanente 20% dopo la notifica degli avvisi di accertamento e delle successive ingiunzioni ed azioni esecutive, si ridurrà al di sotto di un fisiologico 5% costituito da quelle persone che non possono davvero pagare perché non ne hanno”.
“Purtroppo ieri sera la maggioranza ha continuato a sostenere l’insostenibile, riprende la capogruppo, “ mischiando l’ormai famoso Fondo Crediti Dubbia Esigibilità con i Crediti inesigibili e sostenendo che i 961 mila euro, inseriti nel piano finanziario, che hanno determinato gran parte degli aumenti tari 2017, siano somme inesigibili . Va da sé che tra “crediti inesigibili” e “crediti dubbi” passa una tale differenza che anche un bambino di prima elementare riesce a vedere”.
Ma il prezzo di questa miopia è troppo alto per i cittadini rosetani e in particolare per le attività produttive che veramente devono far fronte a un aumento elevatissimo e in questo momento di crisi recessiva, in cui la pubblica amministrazione dovrebbe aiutare le attività, un tale peso tributario potrebbe risultare insostenibile.
“Ieri sera durante il corso della seduta abbiamo però capito tutti il vero motivo degli aumenti, basta ricordarsi delle parole di taluni consiglieri di maggioranza quando affermano che “non sapevano dove altro attingere quei fondi” e allora, è chiaro a tutti che l’amministrazione comunale non ha voluto fare un sacrificio riducendo la spesa corrente ma ha chiesto ulteriori sacrifici ai cittadini , alle attività produttive, andando oltre quanto previsto con puntualità dalla normativa con cui si stabilisce l’inserimento tra i costi del piano finanziario solo di “crediti risultati inesigibili” e non certo di crediti di “dubbia esigibilità.”
“L’amministrazione comunale fa ancora in tempo a tornare sui suoi passi con l’annullamento in autotutela, conclude Ciancaione, “a prescindere dalle riduzioni graduali che promette di fare dal prossimo anno 2018 che, peraltro, non incidono sull’annualità 2017. Agisca l’amministrazione Di Girolamo nei prossimi giorni con il buon senso, al di là della mozione, fa ancora in tempo ad evitare un imponente mole di ricorsi tributari o addirittura un’azione collettiva di classe che sarebbe fonte di forti tensioni sociali e di ulteriori oneri per tutti, amministrazione comunale e cittadini.”