Proseguono le considerazioni sul recente scioglimento del consiglio comunale a Nereto. A quasi una settimana dalle dimissioni di sei consiglieri comunali e di oramai un ex assessore, la diatriba a distanza non si attenua.
E Non potrebbe essere altrimenti. Mentre l’ex gruppo di maggioranza (Nereto Democratica), rimasto fedele al sindaco Di Flavio fino alla fine, ha organizzato per giovedì 7 dicembre (ore 21) un’assemblea pubblica in Sala Allende, c’è chi pungola gli ex amministratori.
E’ il caso di Daniele Laurenzi (La Fonte-Uniti per Nereto), uno dei consiglieri dimissionari.
“Gli ex amministratori parlano di sconfitta per Nereto di periodo buio e giochi di potere, finanche qualcuno addirittura scrive, con grande faccia di bronzo, che non c’era nessun problema amministrativo e politico. Perché gli ex amministratori non parlano del bilancio 2016? Delle dimissioni della Consigliera Giovannelli, del passaggio all’opposizione dell’ex Vicesindaco Di Felice e del consigliere Mistichelli? Volendo tralasciare questi fatti caduti nel dimenticatoio e riguardo gli aspetti normativi, venuti meno sistematicamente sulla totalità degli atti amministrativi, nel merito dei contenuti però i conti, purtroppo o per fortuna, sono un fattore empirico”.
Gli uffici comunali e la macchina amministrativa. “ I problemi ci sono, in primis lo smantellamento degli uffici comunali”, prosegue Laurenzi, “ che si è ripercosso sui servizi alla cittadinanza sempre meno fruibili e con enormi disagi. Volendo tralasciare la compressione dei diritti dei consiglieri comunali, il mancato accesso agli atti o la soppressione delle commissioni consiliari previste dallo statuto, quello che non può essere sottaciuto è il ricorso alla bugia sistemica come mezzo dilatorio per superare ostacoli, termini e scadenze. Dal 2014 che al Comune di Nereto non viene espletata una gara pubblica ricorrendo alle proroghe e agli affidamenti diretti. Personalmente non ho contezza di chi sia il Responsabile dell’anticorruzione e non solo su questo cosa abbia determinato. Per ben tre anni il Responsabile della Polizia Locale è coinciso con il Responsabile dell’Area Urbanistica grazie al decreto sindacale di nomina. Controllori e controllati non fa differenza, certamente l’aspetto connesso alla mancanza di vigili o se preferite: zero vigili risulta più semplicistico. Il disastro amministrativo è talmente imbarazzante quasi da non crederci”.
Opere pubbliche. Pubblicizzare opere e asfalti realizzati dalla Provincia di Teramo grazie al ribasso d’asta proprio della così tanto osteggiata (sempre da loro) bretella del cimitero, progetto approvato dalla passata amministrazione votato da Daniele Laurenzi e Giuseppe Fagotti e non da “altri amministratori” se pur presenti e seduti nel 2012 tra i banchi dell’opposizione è semplicemente ridicolo. Come ridicolo è sostenere, dopo tre anni di blocco cantiere, che i lavori sull’area del Romeo Menti andranno avanti con “soldi reali e non con promesse”, certo i soldi sono quelli che c’erano già prima del blocco, indiscutibilmente soldi reali intercettati dalla precedente amministrazione, per quanto attiene alle promesse forse ci si riferisce alla recente proposta di un non meglio specificato polo scolastico proprio sul Romeo Menti. Ebbene riguardo alle scuole occorrerà chiarire alle famiglie i motivi della mancanza di lavori, in questi anni, tesi all’adeguamento sismico delle scuole esistenti in pieno centro storico (quindi del polo scolastico che c’è già) occorrerà spiegare alle famiglie che gli adeguamenti o i semplici miglioramenti sismici entrambi non effettuati, non c’entrano nulla (e non vanno confusi) con lavori di ristrutturazione come quelli di “somma urgenza” in corso sul tetto della scuola elementare.
Giovedì ci sarà l’inaugurazione della nuova sede dell’INPS aspettiamoci che qualcuno assuma anche questo merito laddove gli accordi per il trasferimento e la salvaguardia della sede INPS furono chiusi dall’ex Sindaco Stefano Minora.
Ci saremmo aspettati ben altri profili di confronto con l’amministrazione del Sindaco Di Flavio attraverso una continuità amministrativa che andava colta e non osteggiata per biechi interessi politici di chi invece di gestire la cosa pubblica è stato e sarà sempre in campagna elettorale e alla ricerca del consenso.
La situazione di degrado, non solo politico, ma del totale abbandono del nostro territorio è del tutto evidente. Sotto il profilo politico dico solo che nel 2014 Nereto Democratica quindi il PD locale definì la presenza nella nostra lista dell’ex Sindaco Giuseppe Fagotti come una fusione a freddo. Il tempo ha dimostrato la coerenza di quella scelta e la compattezza del nostro gruppo La Fonte – Uniti per Nereto. Il tempo ha dimostrato che la condivisione di alcuni punti programmatici rilevanti per il nostro paese, il modo di porsi e affrontare temi e problemi, sono stati il cemento di una squadra se pur sconfitta a quelle elezioni. Vincere le elezioni deve significare poi poter governare. Se la nostra era una fusione a freddo la minestra riscaldata del PD si è purtroppo rilevata una vera e propria implosione con danni devastanti per la collettività. Non c’è nulla di personale. Sotto il profilo umano mi dispiace per il Sindaco e alcuni amministratori, anche se non dovrei visto il trattamento che io e la mia famiglia abbiamo ricevuto nella campagna elettorale del 2014. Roba vergognosa falsa e miserevole. Eppure dall’opposizione ho cercato il dialogo su bilanci, opere pubbliche, servizi e personale. Purtroppo in un contesto dove il dialogo interno è evidentemente venuto meno non vi è stata la capacità di recuperarlo almeno con le opposizioni che fin dall’inizio hanno cercato, invano, prima ancor di opporsi, di consigliare e proporre.
Il Commissariamento sarà utile non solo per fare chiarezza e sistemare alcune criticità ma anche per dare la possibilità a tutti di riflettere e ritrovare l’equilibrio perduto attraverso il ripristino degli spazi di confronto democratico con l’augurio che questo accadimento possa risvegliare le coscienze e coinvolgere nella vita attiva del governo cittadino i giovani e le donne”.