Atri. Il tempo stringe in vista del ballottaggio di domenica prossima, che si concluderà con la ‘proclamazione’ di un ‘vincitore’ tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Uno di loro sarà il candidato premier alle prossime elezioni.
Tra cinque giorni i giochi saranno chiusi. Nel frattempo, fioccano i bilanci ed i commenti sul primo turno, che ha registrato numeri inaspettati in termini di affluenza al voto.
Ad Atri si è registrato un più 19 per cento rispetto al 2009 (449 votanti in più). “Un dato eccezionale” commenta il segretario comunale Herbert Tuttolani “che dimostra la volontà dei cittadini a partecipare, a dire la propria, a tornare protagonisti delle scelte politiche. Una nota importante, da cui non si può prescindere, da cui non intendiamo tornare indietro”.
Nello specifico, Bersani e Renzi hanno raccolto rispettivamente 200 e 138 preferenze, pari al 44,54% ed al 30,73% dei consensi, mentre Vendola, Puppato e Tabacci hanno ricevuto 95, 11 e 5 preferenze ciascuno.
Complessivamente, i candidati del Pd hanno catalizzato il 77,72% dei consensi.
“Ad Atri” continua Tuttolani “le primarie vengono vissute in un clima disteso e propositivo, senza laceranti divisioni; i comitati stanno promuovendo lealmente i rispettivi candidati, ferma restando l’unità e la compattezza di tutto il gruppo dirigente. Bersani ha ottenuto un risultato assolutamente sovrapponibile a quello nazionale, mentre Renzi, su base locale ha perso 5 punti percentuali, guadagnati, invece, da Vendola; i risultati di Puppato e Tabacci sono assimilabili a quelli nazionali. Ad Atri dunque il Sindaco Renzi non ha brillato come in altre città del teramano, anzi, rispetto al dato provinciale (39,4%), è rimasto indietro di 9 punti. Ad ogni buon conto le primarie dovevano e devono servire a scegliere dal basso, come si suol dire, il nostro candidato premier e non a marcare territori, non ad alimentare divisioni o a guadagnarsi un posto al sole. Sbaglierebbero pertanto coloro i quali volessero approfittare del buon risultato dei rispettivi candidati per soddisfare le proprie personalissime ambizioni. Ambizioni se ne possono e se ne devono avere, ma non sono le Primarie lo strumento per alimentarle: gli elettori hanno compreso e sposato l’autentico spirito di queste consultazioni, gratificandoci con una grande partecipazione e non possono essere traditi! Ad Atri tutto ciò non è accaduto e non accadrà; nessuno brandirà il risultato elettorale contro qualcun altro, ma si continuerà a lavorare in armonia in vista delle prossime elezioni di primavera”.