In una nota Mercante specifica la sostanza delle sue argomentazioni e, di riflesso, prende atto anche della posizione assunta dal sindaco Leandro Pollastrelli.”Le dichiarazioni dell’assessore provinciale Marconi sulla centrale a biomasse sono vistosamente proditorie e nervose perché viziate all’origine”, sottolinea Mercante. “Infatti, nel postulato sull’incenerimento “verde” si dimentica di specificare se il relatore parla in veste di controllato o di controllore. L’imbarazzante emersione delle sue partecipazioni societarie in una delle aziende coinvolte nell’impianto, che si è auto-autorizzato insieme ai colleghi regionali, è di tutta evidenza che rende ogni sua argomentazione inattendibile. La vera questione non è una mera contrapposizione tra favorevoli e contrari, ma il garantire una partecipazione consapevole del cittadino a scelte che ricadranno per anni sulla sua testa. Non bastano certo 20 nuovi posti di lavoro per compensare l’impatto ambientale dell’impianto. Così come, l’emissione di migliaia di tonnellate di fumi e polveri sottili che si diffondono per chilometri è inverosimile che possa agevolare lo sviluppo del territorio e della comunità limitrofa. Molto più probabile il contrario, cioè che oltre alla salute, le attività turistiche, vitivinicole, commerciali, agricole, così come le valutazioni delle abitazioni e dei terreni subiscano pesanti ripercussioni, che in concomitanza con la crisi attuale sarebbero devastanti. Ecco perché dire un no alle centrali a biomassa, significa dire contestualmente dieci SI ai settori basilari del tessuto economico locale. E’ questo il motivo per cui i veri partiti del no sono proprio quelli che promuovono i termovalorizzatori con danni per tutti e profitti per pochi. Tra l’altro in alcune province italiane sono allo studio azioni risarcitorie collettive per milioni di euro contro i “valorizzatori” delle energie a combustione.Resta da sciogliere anche il nodo della filiera corta, già evidenziato da Aria Nostra e Federalberghi, ovverosia l’approvvigionamento entro un raggio di 70 km di 36000 tonnellate annue di cippato di legna necessarie all’impianto da 6 MW, a fronte di una fornitura garantita dal Consorzio Forestale Appennino di sole 6000 annue. Per finire accolgo con piacere la tempestiva presa di distanza del sindaco di Colonnella Pollastrelli dai suoi colleghi di partito assessori all’ambiente e sono certo che con senso di responsabilità saprà riparare con efficacia alla distrazione iniziale sull’iter autorizzativo della centrale. Inoltre giacché ignoro molte situazioni come afferma, mi rendo da subito disponibile a un incontro collaborativo sul tema. Il sindaco capirà senz’altro la mia tendenza finora ad affidarmi alle informazioni degli atti, a quelle degli abitanti locali e alla ricerca scientifica non politicizzata”.