Atri. Il Piano Regolatore atriano continua a mietere successi fuori le mura della cittadina ducale. Ma non c’è niente da fare: il nuovo Prg proprio non piace. Lo hanno ribadito più volte dai banchi dell’opposizione, ma lo hanno gridato a chiare lettere anche alcunefrange “dissidenti” della maggioranza ed i partiti extra-consiliari.
Oggi, un nuovo passo in avanti viene fatto da parte di alcuni consiglieri di minoranza, che si oppongono fermamente al provvedimento. E dalle parole passano ai fatti, presentando un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Una decisione, chiariscono Paolo Basilico, Paolo Lupinetti, Gabriella Liberatore, Giuseppe Forcella e Domenico Pelusi, che arriva “dopo una lunga e ponderata riflessione”.
“Le motivazioni” spiegano “sono legate a fondati dubbi di legittimità dell’atto, considerata la partecipazione al voto di tre consiglieri dichiaratisi, nella precedente seduta del 31 luglio, incompatibili. Alla luce di verifiche successive, oltre all’anomalia per la quale i tre consiglieri, inizialmente dichiaratisi incompatibili hanno poi preso parte alla discussione ed alla votazione, è emerso che esiste correlazione immediata e diretta tra il contenuto della delibera e specifici interessi dei consiglieri o dei loro parenti ed affini entro il quarto grado. L’iter relativo all’adozione dei nuovi strumenti urbanistici è stato, sin dalle prime ore, decisamente tortuoso e poco chiaro, considerate le numerose convocazioni di sedute di volta in volta deserte e l’atteggiamento non sempre coerente di consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione. Si è ritenuto, pertanto, non fungibile l’esercizio pieno delle prerogative di consiglieri comunali e si attende, con assoluta fiducia e serenità, l’esito del ricorso”.
I ricorrenti sono assistiti dall’avvocato Simone Dal Pozzo.