Grande motivazione è emersa da parte di tutti gli amministratori locali, che sono determinati ad andare fino in fondo con l’elaborazione di un vero e proprio progetto, da presentare entro fine dicembre, in grado di unire i servizi dell’intero territorio.
“Parlare di unione di Comuni è certamente ancora prematuro” è il commento del sindaco di Pineto Luciano Monticelli “ma senza dubbio l’obiettivo è quello di mettere assieme le forze. Stiamo parlando di un comprensorio che vanta un ospedale, un tribunale, un commissariato di polizia e tanto altro. Insomma, un’area di ben 45mila abitanti che, se il progetto andasse in porto, crescerebbe anche per rilevanza e ruolo politico”.
Dall’incontro di ieri sera è emersa la volontà di dar vita a una commissione composta da quattro rappresentanti per ogni Comune, due di maggioranza e due di opposizione, che, assieme ai tre sindaci, si metterà a lavoro per redigere una sorta di costituente.
“In vista dello svuotamento delle province§” continua il primo cittadino pinetese “si tratta di un’opportunità che consentirebbe un potenziamento dei servizi e, allo stesso tempo, la certezza di dire la nostra nelle principali sedi istituzionali”.
Soddisfatto anche il collega atriano, Gabriele Astolfi, il quale parte di un appuntamento “destinato ad essere ricordato”, un passaggio di “vitale importanza per i cittadini, e non solo per i risvolti di economicità legati alla gestione dei servizi, ma anche per la storia di territori che storicamente hanno molto in comune”. I toni usati dal sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, all’indomani dell’incontro ufficiale svoltosi a Palazzo Acquaviva tra i tre consigli comunali di Atri, Pineto e Silvi, non devono apparire fuori luogo.
In concreto le tre cittadine, che insieme diventerebbero una città da 41mila abitanti su una superficie di 148 km quadrati, intendono avviare questo processo di unificazione, mettendo insieme alcuni servizi. A partire dai vigili urbani e dal trasporto, per poi passare alle anagrafi e alle strutture sportive.
“L’incontro di ieri” aggiunge Astolfi “è servito a sondare l’opinione di tutti i consiglieri e dare consapevolezza politica alla proposta che io e i miei due colleghi avevamo già elaborato la scorsa settimana in un vertice svoltosi a Pineto”. Ma è servito anche a fare il punto della situazione sulla nuova stratificazione delle province in Abruzzo. Vallescura e Monticelli hanno ribadito la loro volontà di premere per l’abolizione completa delle province, mentre il primo cittadino ducale preferisce rimanere in bilico: d’accordo su questo, ma nel frattempo “i comuni del teramano potrebbero esprimere, con un ordine del giorno, la propria volontà a passare con Pescara”.
“La mia” conclude Astolfi “non vuol essere una mancanza di rispetto nei confronti dell’Aquila, ma solo una constatazione di fatto. In questo momento i cittadini vedono L’Aquila come una città molto lontana” .