Area di crisi Val Vibrata, ecco il piano di rilancio. Verso la realizzazione di una ‘innovation valley’

provincia_vibrataC’era una volta la Val Vibrata, con le sue proficue aziende e decine e decine di imprenditori che sceglievano questa parte della provincia di Teramo per creare il proprio distretto industriale. Era “l’isola Cayman” di casa nostra, con esenzioni fiscali per dieci anni. Oggi, di quel paradiso incantato non rimane quasi nulla. Le aziende sono cominciate a scomparire, gli abitanti del posto si sono visti chiudere tutte le porte in faccia e i giovani hanno abbandonato tutto, in cerca di sogni lontani.

Tristezza e desolazione. Capannoni vuoti, addobbati con vistosi cartelli “vendesi” davanti a quell’ingresso, che prima accoglieva i dipendenti puntuali, ogni mattina, mentre si recavano sul posto di lavoro.

Oggi, al posto di quelle fiorenti aziende, ci sono 20mila disoccupati. Il 27 per cento dei senza lavoro appartiene alla categoria giovani. La restante parte è composta da donne e da ultra cinquantenni.

Da “locomotiva del sud” ad area di crisi, il passo è breve. Basta togliere gli incentivi e lasciar fare il resto ad una crisi mondiale che non perdona.

Questo territorio, però, non ha voluto abbassare la testa. Anzi. Ha lottato per veder riconosciuto questo grande momento di difficoltà ed oggi si ritrova a vivere nuovamente un sogno: diventare la Innovation Valley dell’Abruzzo, grazie ad un piano di rilancio coordinato dalla Provincia di Teramo e sostenuto da Abruzzo Sviluppo e dalla Regione, in condivisione con i sindacati e le associazioni datoriali ed imprenditoriali.

Un piano che è stato presentato questa mattina, nella sala giunta della Provincia di Teramo, dal presidente Valter Catarra, alla presenza del Governatore Gianni Chiodi.

“Il piano è la dimostrazione del fatto che esiste una certa vitalità in questo territorio. Un territorio che lavora e non aspetta che qualcuno intervenga per lui. Da parte sua, la Provincia interverrà con lo stanziamento di 100mila euro , da destinare alla cabina di regia istituita per affiancare lo sviluppo del piano”.

In sostanza, la strategia di rilancio si fonda su tre pilastri, che sono l’innovazione, l’integrazione e la riconversione sostenibile del territorio.

Cinque, invece, sono le azioni cardine che consentiranno alla Vibrata di “trasformarsi” in quella Valle dell’Innovazione tanto sospirata. Le azioni riguardano gli investimenti su capitale umano e processi di innovazione, politiche di rete e integrazione produttiva, la competitività del sistema produttivo, l’eco-sostenibilità del territorio e la realizzazione di opere pubbliche strategiche, come lo svincolo sulla San Nicolò-Garrufo, il raccordo con la Pedemontana, l’adeguamento della viabilità Val Vibrata-Val Tronto e la riqualificazione delle aree industriali attraverso l’implementazione del Progetto Apea (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate).

Per concretizzare tutto questo servono ovviamente le risorse. Oltre 27milioni di euro, per la precisione.

“I fondi ci sono” ha garantito Chiodi “ed è prevista anche una premialità per quelle aree che presentano progetti di qualità. A disposizione ci sarebbero i 20milioni di euro proveniente dai fondi Fas, ma potrebbero essere anche 30, 40, 50milioni. Basta presentare progetti cantierabili, in grado di produrre effetti immediati sia nella realizzazione che nell’attrattività degli investimenti. Le condizioni finanziarie ci sono”.

 

Marina Serra


 

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