Atri. Ventisei tecnici uniti e concordi nella presentazione di una serie di osservazioni ai nuovi piani che ridisegnano la città ducale.
“Uno sforzo enorme” commenta in una nota l’Apta, l’associazione professionisti tecnici atriani “per le notevoli contraddizioni e incomprensioni linguistiche presenti nel corpo delle norme stesse; contraddizioni e incomprensioni di cui nemmeno i progettisti dei piani sapevano dare spiegazioni. Sono stati analizzati tutti gli articoli delle norme d’attuazione e per molti di essi è stata fatta almeno una proposta di cui è stata indicata anche la motivazione. I professionisti locali hanno messo a disposizione un grande bagaglio di esperienze e conoscenze spinti da un sentimento di dovere verso la propria città e verso tutti quei cittadini ignari di quanto sta accadendo. I piani disegnano e influenzano il futuro di un luogo che ha una propria ed ‘unica’ identità che deve essere rispettata e potenziata e non può essere sminuita per la fretta delle scadenze o per concetti ‘di moda’ e consoni ad altri luoghi. Purtroppo i cittadini non tecnici percepiranno le scelte di oggi solo dopo che i piani si saranno attuati e il processo non sarà più reversibile. Ma se nei piani non c’è futuro non ci sarà futuro nemmeno per i figli e i nipoti dei ‘singoli’ che ora guardano all’interesse personale. I tecnici locali hanno lavorato per cercare di migliorare, con il solo mezzo delle osservazioni, il futuro della città e delle proprietà degli atriani.
Ora è dovere di chi esaminerà le osservazioni agire per il ‘bene’ di Atri. E ci si augura che sia una commissione alla quale facciano parte anche rappresentanti delle professioni tecniche di Atri, ad esaminare le osservazioni pervenute al fine di garantire la massima partecipazione, aderenza alla realtà locale e uniformità di comportamenti. L’Associazione dei Professionisti Tecnici Atriani sicuramente ha svolto il suo dovere e si aspetta che anche tutte le parti sociali coinvolte diano il giusto contributo”.