Una Commissione bilancio accesa quella di stamattina in Comune che ha visto la presentazione del Pef 2017 che sarà portato dall’amministrazione al prossimo Consiglio comunale.
A fronte di un’acclarata drastica riduzione dei costi complessivi della Tari, con un abbattimento del 6,03% rispetto al Pef 2016, con una ulteriore riduzione di circa 35 mila euro sul consuntivo 2016 e della quota di percolato, infatti, le opposizioni contestano una diminuzione irrisoria e soprattutto sottolineano quanto sia stato pagato dai cittadini teramani in più negli anni precedenti a causa di una gestione fallimentare, anche nei rapporti con la Teramo Ambiente.
L’amministrazione annuncia come per la prima volta il valore totale del Pef si avvicina in maniera significativa a quanto previsto nel capitolato della gara per l’aggiudicazione del nuovo partner privato, attualmente in corso.
Inoltre è stato deciso il ribaltamento dei costi del piano tariffario sulle famiglie e sulle attività produttive, con il 55% a carico delle utenze domestiche e il 45% su quelle non domestiche, con un risparmio, per queste ultime, di circa il 12%, mentre resterebbero pressoché invariate, + 4%, le spese per le famiglie.
Inoltre questa diminuzione in termini percentuali non fotograferebbe la dimensione effettiva del decremento, vista la significativa diminuzione dei contribuenti e delle superfici interessate, in ragione delle criticità conseguenti agli eventi sismici e alla crisi economica congiunturale tuttora in atto.
Ma alle opposizioni questo Pef apparirebbe solo un’operazione contabile, come il gioco delle tre carte, con una riduzione effettiva apparente, visto che resterebbe ancora elevatissimo la percentuale dei costi fissi (53% circa) sul costo totale del servizio.
“In realtà dovremmo chiedere quanto si sia pagato di più negli anni precedenti”, commenta Gianguido D’Alberto di “Insieme possiamo”, “oltre al fatto che abbiamo un preventivo a novembre quando oramai è tempo di consuntivi”.
Per il consigliere di opposizione, inoltre, sarebbero state omesse dal Pef due voci fondamentali, come i crediti inesigibili, vista anche la questione giuridica ancora in corso, per un valore di circa un milione di euro, e il conguaglio Pef 2010-2014, con un disvalore di circa 950 mila euro, con un tavolo aperto da oltre tre anni ma con la questione che resta ancora irrisolta.
“Abbiamo l’ennesima conferma”, prosegue D’Alberto, “che si voglia continuare a scaricare sul futuro la soluzione del problema, non volendo affrontare i problemi. E la questione del percolato ne è una riprova visto che, dopo aver fatto la gara come richiesto da noi più volte, la riduzione è stata pressoché immediata. Ma la domanda da porsi è quanto abbiamo pagato in più finora? E chi ne risponderà di questo?”.
Resta da vedere, dunque, cosa accadrà giovedì prossimo in Consiglio quando per l’approvazione del Pef 2017 il sindaco Maurizio Brucchi tornerà a fare i conti con i membri della sua maggioranza.