Il politico contesta “un ispiegabile ostruzionismo” da parte dei Comuni interessati, probabilmente nella sua ottica dimentichi del fatto che Regione e Provincia hanno creato le condizioni per un investimento di ben tredici milioni di euro nel Comune di Pietracamela.
“Il finanziamento per mezzo dei FAS si sta perfezionando in questi giorni – avverte Tancredi -, ma il precedente Consiglio provinciale dovette, a suo rischio e pericolo, adottare una delibera a garanzia del prestito, successivamente asseverata dall’attuale giunta provinciale. Altrettanto poderoso è stato l’impegno degli amministratori, presenti e passati, della Gran Sasso Teramano S.p.A. che sono riusciti, in questi anni, a garantire la gestione degli impianti, assumendosi oneri finanziari assai gravosi a causa del ritardo dei FAS. Da ultimo la Sangritana – quindi la Regione – ha assicurato una gestione efficiente degli impianti, riportando perdite negli ultimi tre anni – che ammontano a circa seicentomila euro – e investendo per ulteriori quattrocentomila euro in macchinari, attrezzature e strutture per ampliare l’offerta di intrattenimento e promuovere tutta l’area del Gran Sasso”.
A fronte di tutto ciò, il senatore sostiene che il Comune di Pietracamela non ha mai collaborato alla soluzione delle numerose difficoltà incontrate in questo problematico percorso, “anzi – tuona -, sembra quasi, addirittura, che i cavilli burocratici sollevati dal Comune di Isola del Gran Sasso siano stati suggeriti paradossalmente proprio dal Comune di Pietracamela che, al contrario, dovrebbe essere la prima parte attiva impegnata a risolvere le criticità, visto che gli atti autorizzativi e concessori, eventualmente irregolari, sono stati da esso rilasciati. A questo punto è doveroso porre una domanda: il Comune di Pietracamela è realmente interessato al funzionamento degli impianti dei Prati di Tivo? Se la risposta, deducibile dai comportamenti, è negativa, è necessario che anche le altre istituzioni riflettano sull’opportunità di interrompere questo percorso e di chiudere, per la prossima stagione invernale, il funzionamento della nuova funivia e di tutti gli impianti di risalita. Sarebbe una decisione severa, che vanificherebbe gli impegni, le fatiche e gli investimenti finora fatti, ma sarà inevitabile per far sì che il Comune esca allo scoperto e si assuma le responsabilità sulle scelte che riguardano il suo territorio”.