Civitella del Tronto, si dimettono vicesindaco e assessore. Nasce nuovo gruppo consiliare

civitella_del_tronto_panoramaCivitella del Tronto. Il sindaco Ronchi perde tre pedine, che costituiscono un nuovo gruppo consiliare.

L’approssimarsi della tornata elettorale di primavera scalda i motori anche a Civitella e questa mattina due componenti dell’esecutivo (il vicesindaco, con delega al bilancio, Cristina Di Pietro e l’assessore al commercio Daniele De Giorgis) hanno rimesso le deleghe nelle mani del primo cittadino.Stesso discorso per il consigliere Gennarino Di Lorenzo. Un passaggio quasi obbligato quello compiuto dai due amministratori, che pur dando vita ad un nuovo gruppo consiliare (Insieme sul territorio), al quale ha aderito anche il consigliere Gennarino Di Lorenzo, garantiranno comunque l’approvazione degli atti necessari per evitare il commissariamento dell’ente, fermo restando che la posizione nei confronti dell’amministrazione civica, peraltro già pungolata nel corso dell’ultimo anno, resta critica. ” Da oramai un anno” si legge in una nota, ” abbiamo chiesto alla maggioranza di invertire il senso di marcia nel modo di amministrare, in fatto di maggiore condivisione, ascolto e partecipazione della gente. A distanza di mesi, la situazione non è mutata: soliti silenzi e la consueta volontà di non affrontare i problemi”. Diversi i temi messi sul tappeto da parte dei tre oramai ex componenti dell’esecutivo: la nuova scuola materna di Villa Lempa, i progetti sulla viabilità dell’intero territorio, la razionalizzazione nell’ultilizzo dei residui di bilancio oggetto di riaccertamento. E poi ancora: la questione degli ex precari e il completamento della rete di metanizzazione e della pubblica illuminazione.” Negli ultimi tempi” prosegue la nota, ” sono state convocate riunioni di giunta nelle quali agli assessori Di Pietro e De Giorgis veniva chiesto di ratificare decisioni da assunte da altri. E allora è giunto il momento di fare chiarezza. In un momento di grave crisi come questo, siamo convinti che si debba pensare ad un nuovo modo di fare politica, che rompa con gli schemi dei partiti politici. oramai non più rappresentativi”.

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