Roseto. “La Riserva Borsacchio, dopo le piogge dei giorni scorsi, versa in condizioni disastrose. Tonnellate di rifiuti occupano l’arenile. Immondizia presumibilmente proveniente dalle decine di discariche sugli argini del fiume Tordino che, ad ogni piena, vengono portati a mare”.
A dichiararlo Marco Borgatti, della Federazione della Sinistra Rosetana, che ricorda come “ad oggi la cura della Riserva è stata affidata a volontari, ad associazioni ambientaliste ,comitati e alle iniziative di militanti FDS che hanno organizzato nel tempo eventi per ripulire l’area. Il 20 giugno scorso la vergognosa Legge Regionale n° 29 ridimensionava ed attivava la Riserva. La stessa prevede che entro 90 giorni, dalla sua entrata in vigore, sia nominato un comitato di gestione e scritto un progetto pilota di gestione finalizzato a fornire lavoro a disoccupati. Ad oggi di queste disposizioni di legge non c’è traccia reale. La situazione sconfina nel grottesco con la delibera di consiglio con cui l’attuale amministrazione si riserva,nella fase transitoria pre-redazione ed approvazione del PAN, la gestione dell’area protetta. Tale delibera potrebbe a nostro avviso presentare forme di illegittimità. Infatti ,come detto,la Legge Regionale prevede un progetto pilota per l’occupazione e rimanda, per tal atto, ad un protocollo del 03.06.2008, atto precedente di ben quattro anni alla legge del 2012 che ha tagliato ed attivato la Riserva. Il primo dubbio di legittimità nasce proprio nel fatto che il protocollo è riferito ad un perimetro che ora è stato modificato pertanto, secondo correnti della giurisprudenza , è impossibile attuare un progetto scritto secondo una cartina che non esiste più. Il secondo dubbio che poniamo è sulla gestione provvisoria della Riserva affidata dal Comune a se stesso. Tale scelta potrebbe contrastare con la L.R. 38/96 che definisce le prerogative dell’ente a cui deve essere affidata tale gestione”.
Per Borgatti “come al solito sembra che in tema di riserva l’amministrazione comunale di Roseto si muova con difficoltà non riuscendo a comprendere l’importanza ambientale,economica e sociale della Riserva, affidandosi all’improvvisazione per gestire una risorsa vitale , anche in chiave occupazionale, della nostra città”.