Matteo Renzi, segretario nazionale del Pd ha scambiato qualche chiacchiera con i cittadini che erano alla stazione e poi è corso a Casa Madre Ester, accompagnato dal consigliere regionale Luciano Monticelli che conosce bene la struttura, voluta anni fa da don Silvio De Annuntiis, scomparso pochi anni fa.
Presenti anche il segretario regionale del PD Marco Rapino, quelli di Pineto e Roseto, rappresentanti del PD teramano.
Ma prima, nel suo breve viaggio a bordo del mezzo che lo ha portato a Casa Madre Ester, Renzi si è intrattenuto con una piccola delegazione di operai dell’Hatria, l’azienda teramana che ha annunciato ben 55 licenziamenti. Il pensiero dell’ex premier è andato alle maestranze e ha garantito un immediato intervento del Governo centrale per fare in modo che i livelli occupazionali vengano mantenuti e che nessuno venga licenziato. E’ chiaro che ora i lavoratori sono in attesa di risposte certe. Poi la visita nel centro di accoglienza nato per volontà di don Silvio.
“Sono rimasto davvero colpito da questa struttura”, ha detto Renzi, “un’opera straordinaria quella che viene svolta con i bambini. Ho visto la grande professionalità delle suore. Il nostro viaggio per l’Italia vuole essere proprio quello dell’ascolto, del sociale, capire la nostra Italia. Dobbiamo avere il contatto diretto con il nostro tessuto e lavoreremo affinché il nostro Paese torni ai vertici”.
Per l’arrivo del segretario nazionale del Partito Democratico schierato un imponente servizio d’ordine. Stazione ferroviaria presidiata sin dalle prime luci dell’alba. In azione anche i cani anti esplosivo. Nulla è stato lasciato al caso. Renzi è sceso dal treno si è subito mostrato cordiale scambiando qualche battuta coi giornalisti e dando loro appuntamento dopo la visita al centro Casa Madre Ester. Ha parlato anche di ricostruzione del territorio devastato dal terremoto del 2009, all’Aquila, e dello scorso anno.
“Stiamo seguendo il tutto con il commissario per la ricostruzione Paola De Micheli“, ha aggiunto, “vogliamo risolvere questo problema. Nel teramano ci sono ancora degli sfollati, nell’ordine di qualche migliaio. E sono sempre troppi. Non a caso il viaggio in treno è partito dal Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, proprio per segnalare l’attenzione sul terremoto”.
“Ho chiesto al segretario Renzi di intervenire con il Governo per la questione dei tributi fiscali e previdenziali a seguito dell’ultimo terremoto”. Queste le parole di Cleto Pallini, vicesindaco di Pineto, che questa mattina ha avuto modo di interloquire con il segretario nazionale del Partito Democratico in visita a Scerne di Pineto. “Per il sisma del 2009 i comuni del Cratere hanno avuto un abbattimento di tutti i tributi fiscali e previdenziali del 60 per cento, con la restituzione del 40 per cento in 120 rate – ha spiegato Pallini – Per i sismi del 2016 e del 2017, invece, siamo di fronte ad una situazione ancora poco chiara, nonostante siano stati colpite tre regioni. Ad oggi si parla di un rimborso dell’intero sospeso con modalità di rimborso ancora poco chiare, con l’INPS che dovrebbe essere rimborsate in 24 rate e l’IRPEF addirittura in 18. Si tratta di una situazione del tutto iniqua soprattutto per le ditte operanti nell’ultimo Cratere, che rischia di diventare pesantissima, perché oltre ai danni causati dal terremoto alle strutture e al tessuto sociale, si rischia di dover rimborsare in poche rate quello che è in sospeso.
“Oltre che con Renzi, a cui ho consegnato anche una relazione, ne ho parlato anche con Matteo Richetti – ha aggiunto Pallini – Oltre che come rappresentante istituzionale, ho voluto sollevare la questione anche come rappresentate del Polo PALM e come imprenditore operante a Montorio, una delle aree più colpite dal terremoto”.