“Non è bastato neanche chi, secondo noi sbagliando”, scrivono in una nota gli esponenti del Pc, “ha proposto un lavoro part-time e quindi a salario dimezzato, pur di riuscire a salvare mezza baracca. Eppure la stessa azienda è potenzialmente in attivo ed ha un buon mercato ed invece di investire sull’ingrandimento e sullo sviluppo tecnologico e di conseguenza sui posti di lavoro, riduce, si ridimensiona, decidendo la diminuzione delle maestranze”.
Un ritornello che, secondo il Partito Comunista, ricorre un po’ ovunque sul territorio nazionale, e che a Teramo mostra “questo micidiale gioco che la classe padronale porta avanti”. Per questo motivo, dunque, lo schieramento a favore del blocco dell’azienda, in contrapposizione a quelle intese che le parti sociali portano avanti e che tendono sempre al ribasso ed alla precarietà.
“Scelte che a nostro avviso”, concludono i segretari, “possono portare al massimo a qualche posto di lavoro salvato, ma che in realtà consegnano i lavoratori sempre più inermi e sfruttati alla classe padronale”.