Tassazione, evasione e attività di accertamento. Il tema a Tortoreto continua a tenere banco in questi giorni. Alla conferenza stampa di ieri, da parte del sindaco Domenico Piccioni e del vice Francesco Marconi (nella quale sono stati illustrati dati e strategie per le attività di accertamento e recupero dei tributi evasi), fa da contraltare una nuova presa di posizione dell’associazione Impegno Civico.
Associazione guidata da Franco Rampa che aveva posto l’attenzione su alcuni aspetti. Tutto nasce da una premessa: ” il nostro intervento non aveva il tono della polemica”, è l’incipit del documento, ” ma solo preoccupazione per l’aumento della Tari nella misura de 30%”.
” Dal mese di luglio, momento dell’assestamento di bilancio, ad oggi”, sottolinea Franco Rampa, ” rispetto all’aumento delle tasse nessun esponente dell’amministrazione ha ritenuto di dover spiegare alla cittadinanza la situazione finanziaria dell’Ente e le ragioni del salasso.
I cittadini non sono il “bancomat” del politico di turno, costretti a pagare le tasse per se stessi e pure per i furbetti che non lo fanno. I cittadini vanno rispettati, ed informati sul lavoro che sta svolgendo l’amministrazione, in particolare quando si vanno a mettere le mani nelle tasche dei contribuenti con nuovi aumenti della tassazione”.
Gli aspetti tecnici. Per Impegno Civico i problemi arrivano da lontano. E la conferma è arrivata ieri, in occasione della conferenza stampa, durante la quale è stato ribadito che le somme ancora da incassare sfiorano i 10milioni di euro nel periodo tra il 2006 e il 2016.
“Nel 2008″; si legge ancora nella nota, ” si stabiliva di affidare all’esterno il servizio di accertamento e riscossione delle imposte comunali e del servizio di recupero coattivo dei crediti.
Come mai in questo lungo periodo di tempo, non ci sono stati controlli accurati da parte degli amministratori che si sono succeduti? Come è stato possibile arrivare a non riscuotere ben 10 milioni di euro?”.
La risposta a Marconi. Gli ex assessori tirati in ballo dal vicesindaco (indirettamente Rosella Di Pancracio, Rosita Di Mizio e Renato Chicchirichì), puntualizza Rampa, finorono i promotori di alcune azioni a tutela delle casse comunali: ” dalla riassunzione in capo al Comune della riscossione dei tributi, il versamento degli incassi nel conto corrente del Comune e non su quello di ditte esterno, implementazione della realizzazione di un database comunale per monitorare la situazione e scoprire eventuali sacche di evasione.
Va precisato che questa scelta politica di buon senso, all’epoca creò non pochi dissapori all’interno dell’allora maggioranza visto che una parte dell’amministrazione non era d’accordo su questo tipo di intervento.
Prima di questa data, a partire dal 2006, nessuna amministrazione aveva messo in campo azioni concrete per la verifica puntuale dei pagamenti delle tasse da parte di tutti i cittadini. Gli ex assessori di “Impegno Civico” di cui parla Marconi le risposte le hanno date con le loro azioni concrete a difesa delle casse comunali a partire dall’anno 2015. Sicuramente, se Marconi ha ancora dei dubbi in merito, le domande le dovrebbe rivolgere a qualche altro politico che pur avendo gestito i tributi nelle precedenti amministrazioni, non ha mai preso nessun serio provvedimento a tutela del cittadino”.