Roseto, il mistero della balneabilità: la replica di Pavone

pavoneRoseto. “L’ordinanza di divieto di balneazione è stata firmata immediatamente dopo la ricezione dei dati dell’Arta sulle analisi delle acque, nel rispetto delle procedure dettate dalla legge. Pertanto le accuse della Consigliera comunale del Pd sono prive di ogni fondamento”.

Questa la replica del sindaco di Roseto, Enio Pavone, alle dichiarazioni della consigliera Raffaella D’Elpidio, cheieri aveva espresso diversi dubbi sulla questione.

“Qualsiasi iniziativa del sindaco prima delle analisi dell’Arta sarebbe stata inopportuna perché priva del necessario supporto tecnico” aggiunge il primo cittadino. “I segnali di divieto sul tratto interessato sono stati posti immediatamente dopo la firma dell’ordinanza sindacale nel pomeriggio stesso dando immediata informazione sul territorio. Sono stati infatti avvisati tempestivamente i titolari degli stabilimenti balneari che operano sul tratto interessato dal problema sanitario, e la notizia è stata divulgata attraverso ogni mezzo di informazione. Mi risulta davvero incomprensibile come si possa sospettare l’idea che io, in qualità di sindaco, pur essendo a conoscenza del superamento di certi limiti in una precisa zona di mare, abbia potuto non firmare l’ordinanza di divieto di balneazione tenendo nascosti i dati, sapendo che si tratta di informazioni pubbliche e di responsabilità penale che fanno capo direttamente al Sindaco.

Nella realtà dei fatti io ho firmato l’ordinanza esattamente mezz’ora dopo aver ricevuto i risultati dell’Arta, e allo stesso modo ho firmato l’ordinanza di revoca del divieto, immediatamente dopo aver ricevuto i dati ufficiali dell’Agenzia Regionale di Tutela Ambientale che attestavano la buona qualità dell’acqua”.

 

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