Tortoreto, aumento della Tari e crediti da incassare. Impegno Civico fa le pulci al bilancio

Dalle bollette della Tari, con aumenti di oltre il 30%, alla mancata riscossione dei crediti. Al tema dei debiti fuori bilancio con pignoramento del conto corrente postale alle ingiunzioni di pagamento sulle multe non pagate.

 

Di carne al fuoco ne mette tanta Franco Rampa, presidente dell’associazione Impegno Civico Tortoreto, candidato a sindaco nell’ultima tornata elettorale.

In un lungo volantino, l’associazione politica mette nel mirino una serie di situazioni legate alla cosiddette criticità di bilancio. Passa al setaccio cifre, situazioni, episodi e lanciando chiari inviti a mettere fine a particolari criticità.

Il tema della Tari. Tutto il ragionamento parte dal malessere del momento. Ossia l’invio delle fatture della Tari con aumenti del 30%, frutto del piano finanziario elaborato durante la gestione commissariale. “Il programma elettorale dell’amministrazione Piccioni”, si legge, ” prevedeva il monitoraggio ed il contenimento del carico fiscale per una equa contribuzione, oltre che un metodo impostato sulla partecipazione ed il confronto coi cittadini.

Allora come mai c’è stato un aumento della Tari del 30% senza avere informato i cittadini e senza spiegare le motivazioni? L’incremento della tassazione sembrerebbe dovuto ad un aumento dei costi della Poliservice del 15% e per l’altro 15% dalla mancata riscossione delle tasse dei cittadini inadempienti.

I pagamenti delle tasse non versate da alcuni e i debiti prodotti dalla cattiva amministrazione politica sono a carico di tutti i cittadini che hanno diritto di sapere quali servizi sono stati migliorati dalla Poliservice per giustificare l’aumento della tassazione, e di conoscere a che punto è la riscossione dei crediti dei cittadini non paganti”.

L’avanzo di amministrazione. In sede di assestamento del bilancio per ‘anno in corso, effettuato in consiglio lo scorso mese di luglio, emerge un avanzo di amministrazione di circa 900mila euro. Due aspetti vengono evidenziati: un fondo di 700mila euro di crediti di dubbia esigibilità e 200mila euro di somme vincolate per debito fuori bilancio.

” Ecco dove risiedono a nostro giudizio i problemi finanziari per i cittadini di Tortoreto, prosegue Franco Rampa. ” Nei debiti fuori bilancio (il riferimento è alla condanna a carico del Comune di Tortoreto per 180mila euro per un fosso tracimato in occasione dell’alluvione di 10 anni fa), nel pignoramento di un conto corrente postale per il mancato pagamento e riconoscimento di un debito del 2005 e i crediti di dubbia esigibilità nel periodo 2009-2012 e al mancato invio delle ingiunzioni di pagamento delle multe nel 2011″.

Tutte le variabili in questione vengono snocciolate nel volantino. Alla sentenza di condanna per il fosso privato, ma richiesta al Comune di gare i danni. Al pignoramento del conto corrente postale per 72mila euro relativo ad un vecchio debito Sogesa.

” La vicenda risale al 2005″; prosegue la nota, ” quando non viene iscritta in bilancio la somma di 35.600 euro a favore di Sogesa per il noleggio di tale macchina. Molti sono i dubbi che ci sorgono a riguardo: come fu portata in discarica senza nessuna autorizzazione? Chi ne fece richiesta? Che fine ha fatto questa macchina dopo il sequestro della discarica?

In ogni caso, dieci anni più tardi, nel 2015, in Comune arrivò il decreto ingiuntivo per liquidare la fattura relativa al “debito-Sogesa”, oltre alle spese per interessi e rivalutazioni. Tale decreto non venne opposto nei termini, nonostante ci fossero i requisiti giuridici per farlo; per cui a febbraio 2016 venne notificato al Comune un nuovo atto che intimava il pagamento con ulteriori interessi. Anche in questo caso non è stato dato seguito alla richiesta, e nel giugno 2017, con ulteriori interessi, è stato pignorato un conto corrente del Comune per ben 72.000 euro. A nostro giudizio si tratta di un grave danno erariale all’Ente e l’amministrazione dovrebbe rifarsi sui responsabili per mala gestio, anziché far pagare anche questo debito a tutti i cittadini”.

Impegno Civico evidenzia anche altri aspetti legati a crediti di dubbia esigibilità: dai 70mila euro che il vecchio concessionario di Cosap e Icp avrebbe continuato ad incassare, non riversando le somme nelle casse comunali (periodo tra il 2009 e il 2012) e la vicenda delle 632 multe per violazione al codice della strada nel 2011.

 

“Alla luce di tutte queste “criticità” emerse nel 2017, invitiamo l’amministrazione ad intervenire”, si chiude la nota, ” a tutela delle casse comunali, adottando gli opportuni provvedimenti; altrimenti le tasse per i cittadini onesti continueranno ingiustamente ed illegittimamente ad aumentare, a vantaggio dei soliti furbetti”.

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