Secondo i due politici, infatti, il sindaco è giunto a minacciare azioni legali nei confronti dei responsabili degli allagamenti senza però chiedersi che cosa la stessa amministrazione avrebbe potuto fare per la sua città.
“Se l’amministrazione conosceva, cosi come riferisce, l’esistenza di abusi imputabili a privati o enti sovra comunali – si chiedono entrambi -, come mai non è intervenuta tempestivamente? E quando i supposti abusi venivano perpetrati dov’era l’amministrazione comunale?”.
I consiglieri ricordano in merito quando accaduto dopo l’alluvione del marzo 2011, quando l’opposizione chiese immediati e risolutori interventi nelle zone nevralgiche, a salvaguardia del territorio e soprattutto della incolumità dei pinetesi. “Ma come sempre – accusano Di Pietrantonio e Assogna – le nostre istanze sono cadute nel nulla e ci troviamo, ancora oggi, a subire pesanti allagamenti anche con eventi meteorici di modesta entità. Numerosi e solerti cittadini, peraltro, hanno da tempo segnalato situazioni di notevole pericolo, causate dall’ostruzione di fossi e canali, ma l’amministrazione a differenza di quanto ora tenta di farci credere è rimasta dal tutto inerte; basti pensare, ad esempio, al punto di deflusso sito al Quartiere dei Fiori (lotto 33), in prossimità di via delle Viole, che ancora oggi risulta non solo ostruito, ma addirittura interrato. Chissà come mai l’area e le abitazioni circostanti detto punto hanno subito ingentissimi danni e sono state letteralmente invase dal fango; A chi imputare gli evidenti errori che hanno letteralmente causato l’esplosione di piazza Sant’Anna al quartiere dei fiori o quelli della mancata ultimazione dei lavori presso il torrente Foggetta?
A chi imputare la situazione del formale Ponno che da tempo immemore risulta destinatario di opere di messa in sicurezza che pero, non si sa per quali motivi, sono sempre posposte causando l’allagamento delle zone limitrofe? A chi attribuire il puntuale e sistematico allagamento del tunnel del mare al quartiere dei poeti definito con enfasi smisurata gioiello teconologico e che puntualmente invece funge da bacino di raccolta delle acque piovane lasciando isolati tanti residenti e turisti?”.
Una situazione dunque per la quale, secondo la minoranza pinetese, l’amministrazione Monticelli non avrebbe nessuna scusante “poichè si è dimostrata mancante in ordine alla manutenzione di propria pertinenza e del tutto “disattenta” circa gli interventi di competenza di altri enti, ai quali, dinanzi ad una perseverante incuria o negligenza, andavano fatte non solo semplici richieste di intervento, ma inoltrate formali diffide ad adempiere sino ad intentare azioni legali, al fine di indurre chi di dovere ad eseguire gli interventi del caso o magari, agire in rivalsa per il recupero di quanto speso, dopo aver eseguito direttamente le necessarie attività manutentive. L’attuale situazione – proseguono i consiglieri- non ci meraviglia affatto dal momento in cui l’assessore ai Lavori Pubblici riferisce che la responsabilità non è in toto del Comune, riconoscendone quantomeno la corresponsabilità e invece il sindaco afferma che la responsabilità è in toto di enti sovra comunali e dei privati cittadini, senza dire che lo stesso assessore afferma poi che il sindaco scenderà in campo a fianco dei cittadini per tutelarne i diritti risarcitori, invece, il sindaco afferma che intenterà causa ai cittadini pinetesi. Questa è l’ulteriore dimostrazione della imperante confusione che regna tra i membri della Giunta e della loro grandissima coesione e chiarezza di intenti. In ordine alla class action, fossimo nei nostri amministratori, anziché sbandierare fantasiose azioni legali, ci preoccuperemmo delle azioni che già tanti cittadini hanno preannunciato di intraprendere contro il Comune di Pineto per vedere una volta e per tutte tutelati i propri diritti”.